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‘Ndrangheta Stragista: rinviata la sentenza del processo – DETTAGLI

È stata rinviata la sentenza del processo "'Ndrangheta stragista" che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone

di Chiara Cucinotta

Nuovo rinvio per la sentenza del processo “‘Ndrangheta stragista” che vede imputati, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, espressione della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Entrambi sono stati condannati, in primo grado, all’ergastolo per l’omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo uccisi il 18 gennaio 1994 in un agguato rientrante secondo la Dda nelle cosiddette “stragi continentali”.

 Nell’udienza di ieri, in cui dovevano esserci le repliche e la camera di consiglio che doveva poi portare alla sentenza, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha chiesto di acquisire un’intercettazione registrata dai carabinieri il 17 gennaio 2021 e finita nelle carte dell’inchiesta “Hybris”, contro la cosca Piromalli, che ha portato all’arresto di 49 persone. In particolare si tratta dell’intercettazione in cui parla Francesco Adornato, 72 anni, che non è indagato nell’inchiesta Hybris ma che è considerato un “navigato esponente della ‘ndrangheta”.

Nell’intercettazione, Adornato faceve riferimento a un summit che si era tenuto al resort ‘Saionara’ di Nicotera per decidere l’adesione della ‘ndrangheta alle stragi di stato. Stando al suo racconto il boss Pino Piromalli a quella riunione era rappresentato dal boss Nino Pesce di Rosarno. Quest’ultimo – si legge nell’ordinanza dell’inchiesta “Hybris” – “in proprio ed in nome e per conto di Piromalli, aveva votato a favore della partecipazione alle stragi anche da parte della ‘ndrangheta”. Il boss di Limbadi Luigi Mancuso, invece, “avrebbe votato contro” le stragi che “erano dirette all’eliminazione del regime di carcere duro”.

“Luigi Mancuso non è vero che dice no. Ma dice pensiamo un attimo. A mio modo di vedere l’intercettazione è prova” ha spiegato in aula il pg Lombardo che considera quella conversazione “un commento genuino”. Per questo l’accusa ha chiesto di acquisirla assieme a un’informativa firmata dal comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri, il colonnello Massimiliano Galasso. Una nota secondo cui le parole di Adornato riscontrano le dichiarazioni del pentito Franco Pino. La Corte d’Assise d’Appello ha fissato una nuova udienza lunedì quando deciderà se acquisire l’intercettazione. La sentenza di secondo grado dovrebbe perciò arrivare tra qualche settimana.

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