Home » Reggio: recupero Piazza Canonico, un percorso di rinascita

Reggio: recupero Piazza Canonico, un percorso di rinascita

Comunicato dall'importante valore civico su cronologia interventi sul recupero di Piazza Canonico, culminata da un' istallazione artistica

di Sebastiano Plutino

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della dott.ssa Angelina De Salvo, referente del Movimento di volontari cittadino, autonomo e spontaneo sul recupero di Piazza Canonico: “Ed eccoci alla fine di un percorso di rinascita e di consapevolezza. Spontaneo, anarchico, autonomo. Era il giugno del 2021 quando con pochi cittadini volontari ho cominciato a pulire e a recuperare Piazza Canonico subito dopo la scalinata di via Giudecca.

Abbiamo pulito, piantumato ed annaffiato anche ad agosto con un caldo torrido. E abbiamo ricominciato dopo che trovavamo sporco anche il giorno dopo che avevamo pulito. Tante le risorse spontanee messe in campo, di pulizia, di piantumazione, di ricercatezza artistica, senza fermarci fino ad ieri dove siamo arrivate e arrivati ad un’altra tappa. Un’opera artistica collettiva, che segue altri murales artistici esposti e poi strappati da mani ignote, oggi fa ancora più bella piazza Canonico. È un manifesto artistico in stampa ecosolvente, dipinto con pittura acrilica di dimensioni 3m x 2,15m che diciassette ragazze e ragazzi affidati alla Ufficio servizio sociale per minori e alla Comunità ministeriale di Reggio Calabria hanno ideato e realizzato con la guida dell’artista Bruno Salvatore Latella ed il progetto di Streetisculture.

Un bosco oscillante tra ombre e luci, tra il nero e i colori, perché dopo avere commesso un reato queste ragazze e ragazzi hanno l’opportunità di trovare una strada. E anche loro sono il nostro percorso nel recupero e nella risignificazione di questo luogo pubblico, di questa piazza dedicata a Gianluca Canonico, un bambino ucciso dalla ‘ndrangheta, una piazza che abbiamo salvato insieme, senza associazioni, passerelle, sigle, stendardi e istituzioni.

Fare del proprio meglio. Rifare. Ritoccare ancora i nostri ritocchi, perché se correggiamo le nostre opere correggiamo noi stesse, correggiamo noi stessi.”

 

Potrebbe interessarti: