L’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria si trova oggi in una fase drammatica della propria esistenza ed è seriamente a rischio di sopravvivenza. Infatti, l’ateneo è in una situazione finanziaria di estrema sofferenza tanto da rendere concretamente possibile l’ipotesi della chiusura di questa Istituzione che ha dato beneficio e lustro alla nostra città (e ci auguriamo ne dia ancora), vuoi sotto il profilo culturale, vuoi sotto il profilo economico diretto ed indiretto (presenza di docenti e studenti che hanno necessità di alloggi e affollano luoghi ricreativi e attività commerciali), vuoi sotto quello dell’immagine (promozione della città all’estero, etc.).
L’università oggi presenta statutariamente una struttura organizzativa complessa ed al contempo inadeguata alle esigenze richieste dal mercato. In sintesi, sono presenti tre Organi Collegiali: il Soggetto Fondatore e Promotore, cioè l’Associazione Dante Alighieri passata da 120 a 12 membri superstiti; il Soggetto Sostenitore, cioè il Consorzio per l’Unida (composto dall’Associazione, più Comune e Provincia – oggi Città Metropolitana – di Reggio Calabria, più la Camera di Commercio); il Consiglio di Amministrazione.
Come si suol dire, qualche domanda nasce spontanea: la nostra Reggio può permettersi anche questa ulteriore perdita, mortificazione e sconfitta sociale e culturale? Certamente no! Siamo sicuri che non si possa far nulla e/o è stato fatto tutto quanto possibile per evitare il collasso della “Dante Alighieri” e per evitare la fine ingloriosa di una realtà che ha dato e può ancora dare molto alla Città?
E’ noto che i membri superstiti dell’Associazione Dante Alighieri, l’anno scorso, hanno provveduto a finanziare l’Università attingendo ai propri fondi personali. Se anche gli altri membri del Consorzio UNIDA (organo sostenitore) avessero fatto fronte ai loro impegni statutari, oggi i problemi di ordine finanziario che attanagliano la “Dante” non sarebbero così evidenti. Infatti, da oltre 10 anni – 10 anni!!!! – il comune, la città metropolitana e la camera di commercio non versano quanto di loro competenza nelle casse dell’Ateneo e, a loro perenne disdoro, sembra che abbiano fatto sapere che non hanno nessuna intenzione di saldare i debiti pregressi, infischiandosene della sorte dei dipendenti e delle loro famiglie.
Tuttavia, nonostante la consueta colpevole inerzia degli enti locali attuali, sempre inefficienti ed assenti quando si tratta di tutelare il territorio e i suoi cittadini, a riprova del prestigio e della validità della nostra (come reggini) “Dante Alighieri”, ci risulta che si è registrato l’interesse di alcuni network universitari nazionali per l’acquisizione della struttura. Ad oggi, le diverse offerte sono state via via modificate ed integrate solo grazie all’Associazione Dante Alighieri ed al suo Presidente che ha posto in evidenza l’importanza della permanenza dell’Ateneo in città, del mantenimento dei livelli occupazionali, nonché della prosecuzione della mission culturale della struttura, precisazioni che ci sentiamo di sottoscrivere.
Pertanto, conclude il Circolo di F.d.I. “Antonio e Ciccio Franco”, non è possibile rimanere inerti di fronte all’ennesimo scempio ai danni della nostra città, non è giusto fare morire così un eccellente “Produttore culturale” che è stato un sogno realizzato dal compianto On. Giuseppe Reale. Al riguardo, quindi, il Circolo di Giorgia Meloni, sempre impegnato nella difesa degli interessi di Reggio e dei reggini, si attiverà per richiedere agli esponenti del partito, ai vari livelli, iniziative volte ad accertare e denunciare le responsabilità di questa situazione ed a valutare ogni ipotesi che possa portare alla rinascita di quello che è stato e che può continuare ad essere, un fiore all’occhiello nel panorama culturale meridionale e importante punto d’incontro della cultura Mediterranea.