Davanti a un pubblico poliedrico composto da genitori, insegnanti e semplici cittadini curiosi, le allieve e gli allievi della classe 1A Secondaria di Primo grado “A. De Gasperi” di Reggio Calabria, hanno regalato un pomeriggio ricco di emozioni. La messa in scena in reading della storia di un mito giovane e coraggioso: Ifigenia, figlia del burrascoso Agamennone, re di Micene, e della fiera Clitemnestra.
Come conclusione a “Parole di vetro” un percorso laboratoriale a cura della scrittrice e drammaturga Katia Colica, hanno portato sul palco dell’Auditorium De Gasperi “Ifigenia. L’amore NON è sacrificio” scritto dagli stessi allievi in un bellissimo lavoro corale che ha entusiasmato e coinvolto tutti.
«Grazie a #kindZone hanno lavorato sul linguaggio non ostile al quale, anche vista l’età, non sono avvezzi – dichiara la referente scolastica di progetto, professoressa Tatiana Galtieri – Il loro modo di rapportarsi non è sempre pacifico e adeguato e la riscrittura di questo mito è stata importante perché ognuno ha scritto un pezzetto riflettendo sul proprio vissuto, sulla loro esistenza e sul peso delle parole».
L’approccio è stato quello di rivedere la storia che ci è stata tramandata dalla mitologia e che vede il sacrificio della giovane figlia di Agamennone come atto per far partire la guerra di Troia. Ma le vicende attorno alla giovane Ifigenia messe in scena si distinguono per una visione inclusiva, paritaria e gentile: «I ragazzi sono stati bravissimi, ma soprattutto estremamente contenti e attivi – afferma il dirigente scolastico Marco Geria – Per loro è un grande risultato perché oltre alla scrittura hanno curato la messa in scena. Tutta la scuola è davvero contenta per questa esperienza che hanno provato grazie all’associazione Adexo e al progetto #kindZone”.
Emerge, dal palco, la battaglia personale della principessa che, senza farsi condizionare dall’odio che la circonda, riesce a conquistarsi un finale a sorpresa, deciso proprio dai giovanissimi scrittori dopo un articolata riflessione: «Anche questa è scuola – conclude la vicepreside Manuela Labate – perché il grande lavoro che hanno fatto i ragazzi ha coinvolto molte discipline come Musica e Arte oltre che Italiano. Tutti i ragazzi e le ragazze hanno contribuito alla messa in scena apportando lavoro e riflessioni personali».
Le musiche, infatti, sono state eseguite dalla professoressa Maria Cristina Caridi che ha proposto agli allievi uno studio sulla musica greca. Anche le scenografie sono state frutto del lavoro di gruppo: «Ci siamo interrogati assieme ai ragazzi su quali potevano essere gli elementi più significativi della storia – racconta Gianfranco Scafidi, insegnante di Arte – e abbiamo optato principalmente per “Il gioco del toro” realizzato dai ragazzi. Oltre che su altri elementi scenografici: tavolo, maschere e costumeria».
Grazie al contributo e al progetto “KindZone- Per una comunicazione gentile” realizzato da Adexo e sostenuto con i fondi Otto per Mille Chiesa Valdese, tutt’ora in fase di svolgimento con il corso di alfabetizzazione digitale e le altre attività, i giovanissimi protagonisti dello spettacolo teatrale hanno realizzato, oltre che un suggestivo reading, un lungo momento di riflessione donato al pubblico accorso per assistere.