Sono 396 i minori a rischio in cinque regioni del Sud già in carico ai Servizi della giustizia minorile: 125 in Sicilia, 104 in Puglia, 81 in Campania, 69 in Calabria e 17 in Basilicata. Di questi 215 hanno partecipato a progetti personalizzati per favorire il reinserimento sociale e 20, al termine del periodo di sei mesi, sono stati anche assunti. Sono i risultati del progetto “Una rete per l’inclusione” presentati questa mattina a Bari nel job center comunale Porta Futuro alla presenza del sindaco Antonio Decaro e del capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano. Dei 215 tirocini rivolti ai ragazzi tra i 16 e i 24 anni, già con procedimenti penali in corso, 56 sono stati attivati in Sicilia, 55 in Campani, 50 in Puglia, 42 in Calabria e 12 in Basilicata. Sono state 182 le aziende coinvolte di 11 aree diverse, dagli alimentari al commercio, alla ristorazione passando per edilizia, cura del verde, meccanica, sociale, macchinari, servizi ambientali. Il progetto in tutto ha coinvolto 537 persone, oltre ai 215 tirocinanti (32 ragazze e 183 ragazzi) anche 190 tutor, 52 operatori della giustizia minorile e 80 tutor del Terzo settore. L’incontro di oggi a Bari è stata anche l’occasione per riflettere, fra enti pubblici e realtà del privato sociale, sulle prospettive e sulle possibilità future di collaborazione in materia di inclusione e riabilitazione nell’area della Giustizia Minorile. Il progetto, finanziato dal ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza nell’ambito del PON “Legalità” 2014-2020 con risorse del Fondo Sociale Europeo, è stato affidato per la sua realizzazione dal dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia a un raggruppamento di Consorzi ed Enti del terzo settore. (ANSA).
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