Abbandonare temporaneamente in mare un carico così rilevante comporta meno rischi e ogni volta che la cocaina arriva nei porti le organizzazioni criminali che controllano quello scalo percepiscono una tangente pari al 20% del valore del carico”. Così alla Stampa il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in merito al sequestro di un maxicarico di cocaina ieri al largo di Catania. Quanto a un possibile ruolo della ‘ndrangheta, Gratteri risponde: “Il mercato della droga è aperto, non direttamente vincolato a un’organizzazione mafiosa anche se in questo caso si può propendere per questo”. In ogni caso la mafia calabrese “è ancora leader, lo dicono tutti i rapporti pubblicati nel mondo”. E’ in Olanda, adesso, una sorta di crocevia del narcotraffico mondiale: “Lì si ritrovano con tre mafie ormai strutturate – spiega il procuratore di Catanzaro – la ‘ndrangheta, la mafia albanese e la ‘Maffia’, terza generazione di un’organizzazione nordafricana. Hanno stanziato 100 milioni per costruire nuove carceri, sono pronti a copiare la legislazione antimafia italiana, ma ormai è tardi”. Nuova protagonista del narcotraffico, intanto, è “la mafia albanese, ma non in ottica di concorrenza” con i calabresi, “semmai di joint venture tra le due organizzazioni che cominciamo a vedere in Colombia”. (ANSA).
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