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Arrivarono in Italia con i barconi, migranti ora producono pasta

Producono pasta fresca ma anche ostie per la messa. Attività promossa con una start up da due Sadia Diaby, Adama Traore, Madi Minougouy

di Sebastiano Plutino

Producono pasta fresca ma anche ostie per la messa, pur essendo musulmani. È l’attività promossa con una start up da due giovani senegalesi, Sadia Diaby e Adama Traore, e da un ivoriano, Madi Minougouy. Erano giunti in Italia con i barconi quando erano ancora minorenni. Ora sono poco più che ventenni. La loro azienda si chiama Sam (le iniziali dei nomi dei tre soci), è stata costituita con una cooperativa ed è stata ora inaugurata a Mangone (Cosenza). L’iniziativa nasce a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, e si collega al progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, sostenuto da Fondazione con il Sud, dalle cooperative Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi e Mi.Fa. di Cosenza, da Amu (Azione Mondo Unito) e da Afn (Associazione Azione Famiglie Nuove). Il progetto del pastificio Sam parte comunque da lontano. Sadia, Madi e Adama erano approdati in Calabria, a Corigliano, e sono stati ospitati dal Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) di Rogliano “Casa Ismaele”. In questi anni hanno imparato la lingua e un mestiere con un percorso di integrazione del quale il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” ha fatto da incubatore d’impresa. Oggi il sogno è diventato realtà: inizia per i tre giovani migranti una vera attività produttiva in Calabria, dove hanno deciso di restare. (ANSA).

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