Il consiglio comunale di Rende, nella seduta congiunta con Cosenza e Castrolibero di stamane, oltre a chiedere al governo regionale di sospendere l’iter di esame e approvazione del disegno di legge, ha proposto l’istituzione di una conferenza permanente di concertazione tra giunta regionale, sindaci e presidenti dei rispettivi consigli comunali, uno studio di fattibilità, fondi e garanzie sull’aspetto finanziario della fusione. “Sembra che tale disegno di legge – sostiene la maggioranza – sia più rivolto all’obiettivo di promuovere la estinzione degli enti locali attualmente vigenti e non alla definizione di un processo di fusione efficiente, funzionale alla reale costruzione di un moderno nuovo comune. Tanto è che la proposta di legge prevede esclusivamente la indizione di un referendum consultivo. Appare poi paradossale che questa proposta possa indicare la data di entrata in vigore della istituzione del nuovo Comune senza che si preveda come attuare un percorso di reale costituzione della città unica, rinviando la definizione della fase realizzativa esclusivamente alla normativa vigente a livello nazionale ed in particolare alla legge 56/2014. È la cosiddetta legge Del Rio approvata dal Parlamento come strumento a sostegno della fusione dei piccoli comuni. Una legge che, pertanto, come ampiamente riconosciuto, non è efficace per un fecondo processo di fusione tra Comuni che sommano un aggregato urbano superiore a centomila abitanti“. La proposta di legge, prosegue la delibera, “non prevede alcuna norma finanziaria da impiegare a sostegno del processo di fusione e non è immaginabile che la regione Calabria non preveda finanziamenti adeguati per la fusione tra enti che sono già impegnati a fronteggiare gravi e pesanti criticità nell’ esercizio dei loro bilanci. La proposta di legge regionale è inoltre in contrasto con lo spirito e la finalità della legge regionale n. 15/2006, ed in particolare con l’art. 18, dal momento che la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero non è correlata al Piano di Riordino Territoriale Regionale“. “I comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero – è scritto ancora nella delibera – hanno già avviato il procedimento finalizzato alla Unione dei Comuni per la gestione unitaria di alcuni importanti servizi comunali, si chiede pertanto alla amministrazione regionale che la concertazione sia finalizzata, in maniera preventiva, alla definizione delle modalità legislative, organizzative ed amministrative da attivare con rigore e responsabilità, senza alcuna improvvisazione, per la istituzione del nuovo Comune“. La delibera conclude chiedendo pertanto: “la costituzione e l’insediamento, sin da subito, dell’Assemblea costitutiva della città unica, composta da tutti i componenti dei consigli comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero per redigere lo Statuto provvisorio del nuovo comune, al fine di garantire al nuovo ente un avvio ordinato e piena dignità isutuzionale“. “Prima di fare qualunque passaggio istituzionale – ha affermato a margine del consiglio il sindaco Marcello Manna – è necessario avere contezza della fattibilità e sostenibilità del progetto. Cosi come stiamo agendo per la nostra amministrazione comunale, bisognerebbe pensare a una nuova città con un assetto urbanistico che si deve già avere chiaro. Per questo è necessario fare una riflessione: in provincia manca una grande città, ma bisogna agire con criterio. Occorre il parere dei ministeri competenti, capire bene la situazione di dissesto in cui versa Cosenza. Rende dopo dieci anni esce dal pre-dissesto e non possiamo certo permetterci di peggiorare la nostra situazione attuale che al momento, è in controtendenza con i dati regionali, vede la nostra città quale la più fiorente in termini di crescita economica, sociale e culturale, con una crescita esponenziale della popolazione“.
Sospendere l’iter della proposta di legge sulla città unica: oltre a Rende, anche Cosenza ha chiesto uno stop al procedimento. Uno dei principali motivi è la data di scioglimento dei tre comuni, fissata il primo febbraio 2025, e ritenuta troppo vicina per gli attuali amministratori. Il consiglio comunale di Cosenza ha deliberato un documento dove sono riportate le richieste alla Regione Calabria, tra cui, “la convocazione di una conferenza permanente di concertazione tra la presidenza della giunta regionale e i sindaci e i presidenti dei consigli comunali interessati alla costituzione reale della città unica; il finanziamento di uno specifico studio di fattibilità, affinché, prima che venga approvata dal consiglio regionale qualsivoglia legge istitutiva della città unica, si possano indicare le necessarie soluzioni alle gravi criticità che emergono nelle relazioni finanziarie tra i Comuni e le modalità più efficaci e convenienti per ottimizzare i processi organizzativi ed amministrativi, a salvaguardia dell’interesse dei cittadini, con il fine di garantire, prima di tutto, minori costi e maggiori livelli quantitativi e qualitativi dei servizi comunali“. Nel documento si chiede anche “una verifica sulla programmazione e sull’attuazione degli investimenti regionali finalizzati alla realizzazione di tutte quelle opere pubbliche che, di fatto, sono materialmente mirate alla unità territoriale e alla modernizzazione dei processi di conurbazione, a partire dalla verifica dello stato di attuazione del progetto di Metropolitana leggera dell’area urbana cosentina”. (ANSA).