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Decreto Ponte: lunedì la fiducia, martedì la votazione

L'Aula dei Deputati ha ospitato ieri pomeriggio il dibattito per l'analisi del testo del dl per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina

di Chiara Cucinotta

È stato un pomeriggio ricco di dibattiti quello di ieri nell’Aula della Camera dei deputati: al centro della discussione generale, il decreto legge per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Come prevedibile, l’aula si è subito divisa in due fazioni, con gli esponenti della maggioranza davvero entusiasti dello svolgimento dell’iter sempre più rapido, per un Progetto Ponte mai stato così vicino alla realizzazione.
Dall’altro, una altrettanto compatta opposizione, che non ha mancato di sottolineare incertezze e zone d’ombra che avranno certamente un peso al momento della votazione, fissata per martedì 16 maggio, dopo il già annunciato accordo di fiducia sul testo del Decreto Ponte, che avverrà lunedì 15. La votazione slitterà per consentire il completamento degli scrutini delle elezioni amministrative in programma per il prossimo fine settimana.

Tornando al dibattito, aperto dalla relazione del deputato azzurro Francesco Battistoni, sarebbero principalmente due le novità più interessanti del decreto: da una parte, la massiccia semplificazione degli iter realizzativi dell’opera compreso il completamento dell’A14 (Palermo-Catania), dall’altro il significativo aumento dei controlli sulla repressione delle infiltrazioni mafiose, le modalità esecutive e di tutela della finanza pubblica riconoscendo al Mef la quota di maggioranza nell’assetto societario fino a rendere strutturali le misure a tutela dell’ambiente e del territorio.

Caro dei materiali e aumento dei costi previsti: i dubbi dell’opposizione

Proprio dalla posizione del Ministero dell’economia e delle finanze, tuttavia, parte la risposta dell’opposizione: secondo il Mef, non sarebbero attualmente disponibili i fondi per la copertura dell’opera, anche per via di un caro dei materiali che ha portato a un incremento dei costi previsti dagli 8,5 miliardi del 2011 ai 13,5 miliardi odierni, nonostante il progetto non abbia subito modifiche. Importo a cui andrebbero aggiunti gli oneri finanziari e quelli legati all’adeguamento del progetto esecutivo alle prescrizioni di sicurezza e ambientali, per una stima che supererebbe i 15 miliardi. Cifre significative per le casse dello Stato e che facilmente si teme possano far gola a tanti.

A rispondere in merito, il deputato e vice ministro al Mit Edoardo Rixi nel suo intervento in aula alla Camera dopo il via libera libera delle commissioni riunite Ambiente e Trasporti e il parere favorevole della commissione Bilancio: “Con la costruzione del Ponte sullo Stretto dimostreremo, ancora una volta, che il nostro è un grande Paese. Abbiamo i migliori ingegneri e aziende che realizzano opere incredibili in tutto il mondo. Dimostreremo che l’Italia sa sorprendere il mondo con la sua capacità del saper fare, cancellando l’ideologia del ‘non fare’ della politica Pd e M5S. La criminalità va contrastata con gli opportuni strumenti, ma non può essere sempre la scusa per fermare le opere al Sud. Il ponte risolverà alla radice il problema della continuità territoriale, collegherà l’Europa a Catania e Palermo con la prosecuzione dell’alta velocità ferroviaria. Il mondo guarderà l’Italia – e soprattutto il Mezzogiorno – con occhi diversi. Sarà il simbolo del nostro Paese che tornerà centrale nel Mediterraneo“.

Morassut (Commissione Trasporti): “Il Ponte sullo Stretto? Una macchina mangia-soldi”

Il Ponte sullo Stretto si delinea come una macchina mangia-soldi, basti pensare che il decreto prevede una variazione dei costi dell’opera che potrà arrivare a circa 14 miliardi di euro, con la possibilità di ulteriori compensazioni che non si sa fino a quando e fino a dove faranno lievitare costi“. Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Roberto Morassut, intervistato da Radio Radicale. “È inoltre previsto un ‘gettone d’oro’ di 250mila euro l’anno per i membri del Consiglio d’Amministrazione – continua il deputato del Partito Democratico – che sarà erogato prima ancora che il progetto prenda corpo: una cosa che non sta né in cielo né in terra che il Partito Democratico ha provato a contrastare in totale solitudine. A questo proposito mi ha sorpreso l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che su questa operazione si è dimenticato di essere il partito anti-casta”.

Una campagna informativa dedicata ai territori interessati

Mentre l’opposizione fa presente questi aspetti ancora da acclarare, lo stesso Battistoni informa riguardo un’ulteriore novità: c’è la scelta di promuovere una ampia campagna di comunicazione su base annuale per consentire ai territori interessati all’opera, ai cittadini, alle amministrazioni locali e agli enti di prossimità di conoscere in profondità gli iter del progetto e di controllare che l’opera ingegneristica più importante dell’Italia, si realizzi secondo le modalità e le procedure concordate nel rispetto di tutti. Questo per assicurare la maggior trasparenza possibile dell’opera, il cui carattere strategico è stato riconosciuto per la prima volta nel 2001, nel quadro della legge obiettivo del Governo Berlusconi.

Pisano: “Una grande opportunità non solo per la Sicilia ma per l’Italia tutta”

Il decreto sul Ponte sullo Stretto rappresenta una vera e propria opportunità non solo per i cittadini siciliani, ma per l’Italia tutta, atteso da 52 anni tra vane promesse ed interruzioni immotivate“. Lo ha detto il deputato di Noi Moderati Calogero Pisano nella sua dichiarazione di voto sulla conversione del decreto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. “Il Ponte che collegherà la Calabria alla Sicilia rappresenta una necessità per tutti i comparti: per turismo nel 2022 sono arrivati in auto 14 milioni 700 mila turisti; il settore industriale siciliano esporta merci per un valore complessivo di circa 4 miliardi e mezzo; sono 5 mila ogni giorno i pendolari tra la Sicilia e la Calabria che impiegano circa 60 minuti di viaggio oltre alle procedure di imbarco e sbarco, tempo che si ridurrebbe ad appena 15 minuti di percorrenza. E poi ci sono tutte le opere collaterali: penso alla mia Agrigento, nominata Capitale della Cultura italiana per il 2025; penso a quella data con felicità e con speranza, nella realizzazione di collegamenti che permettano ai visitatori di giungere ad Agrigento, in modo veloce ed agevole: treni ad alta velocità, nuove autostrade, e la creazione di un aeroporto ad Agrigento tale da farlo diventare strategico. Guardiamo in maniera favorevole a questo decreto e lavoriamo ancora di più per ridare dignità alla Sicilia“, conclude.

I sindaci reggini: “Parlamentari attenti al nostro territorio”

Il Decreto Ponte va avanti spedito. E, grazie a parlamentari attenti al nostro territorio, va avanti anche con un occhio di riguardo alle realtà locali che, molto probabilmente, verrebbero altrimenti bypassate o comunque non tenute in grande considerazione, come invece sta accadendo.” A dirlo sono i Sindaci Domenico Romeo (Comune di Calanna), Michele Spadaro (Comune di Laganadi), Antonino Micari (Comune di San Roberto),  Stefano Calabrò (Comune di Sant’Alessio) e  Vincenzo Bellè (Comune di Fiumara), intervenendo a proposito delle ultime novità di Governo strettamente connesse all’Area dello Stretto, che riguardano il Decreto “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”, più semplicemente ribattezzato “Decreto Ponte” appunto.  “I nostri Comuni saranno quelli maggiormente interessati dalla grande costruzione e dalle opere complementari. Pertanto, è fondamentale che qualcuno pensi con cognizione di causa a tutte le ricadute che avremo da queste parti, tentando al contempo di strappare qualche buon risultato per ottenere migliorie per tutto il contesto dell’Area dello Stretto. Riteniamo che gli emendamenti al Decreto Ponte che portano la firma dell’Onorevole Francesco Cannizzaro vadano proprio in questa direzione. In particolare quello approvato ieri, che darà man forte all’Autorità di Sistema portuale dello Stretto affinché intervenga sui porti di zona, quindi Reggio Calabria, Villa San Giovanni ed anche Saline Joniche. Il Ponte ci sarà, è solo questione di tempo; quindi non possiamo permetterci di restare inermi e passivi dinnanzi ad una svolta epica. Come Area dello Stretto scrivono ancora i Sindaci – dobbiamo arrivare pronti dal punto di vista infrastrutturale e della mobilità. In questo senso, i porti vicini al Ponte saranno fondamentali per una serie di aspetti: in primis quello dei trasporti alternativi, ma non meno importanti la logistica ed il turismo, quindi in chiave economica. Chi non riesce a leggere tra le righe vuol dire che non comprende fino in fondo cosa voglia dire la costruzione del Ponte e cosa porterà con sé. Il nostro Deputato di riferimento non solo lo ha capito, ma ha capito quanto importante sia poter essere all’interno di determinate dinamiche connesse al Ponte, da cui trarre vantaggi e non le solite lamentele da benaltrismo che portano solo stallo e inerzia.”

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