La sinergia sempre più stretta tra Università della Calabria e ospedale dell’Annunziata di Cosenza ha consentito, con l’utilizzo di una tecnologia innovativa come il tavolo anatomico tridimensionale messo a disposizione dall’Unical, l’asportazione di un tumore maligno di 10 chili salvaguardando nel contempo tutti gli organi coinvolti come il rene, lo stomaco e l’intestino.
L’intervento è stato eseguito dall’equipe coordinata dal professore Unical e primario di Chirurgia generale Bruno Nardo.
Già ad aprile dello scorso anno l’equipe aveva rimosso, in una giovane donna, una neoplasia di 7,5 chili, che inglobava il rene destro e parte del colon. La paziente a distanza di 12 mesi sta bene ed è senza recidiva. Adesso quel record è stato superato grazie ad un intervento definito “unico in Italia”, estremamente complesso, che ha restituito ad una vita normale un 70enne.
Il tavolo operatorio tridimensionale che viene utilizzato anche per scopi didattici, è scritto in una nota, “è stato fondamentale nella fase preoperatoria, consentendo di riprodurre in tre dimensioni le immagini della tac addominale del paziente.
L’apparecchio dell’Unical ha rappresentato le singole strutture anatomiche con un altissimo livello di accuratezza e precisione, consentendo di simulare l’intervento nei minimi particolari.
Inoltre, grazie ad un collegamento telematico, l’equipe medica nel corso dell’operazione ha potuto acquisire ulteriori dati forniti dal tavolo 3D, che si sono rivelati importantissimi per la corretta esecuzione dell’intervento chirurgico”.
“È stato possibile raggiungere questo eccezionale risultato – ha spiegato Nardo – non solo per le elevate competenze dei medici ed infermieri dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, diretta dal commissario Vitaliano De Salazar, ma anche per la preziosa collaborazione offerta dai professori e ricercatori del nuovo corso di Medicina e chirurgia tecnologie digitali dell’Università della Calabria, e dal rettore Nicola Leone che ha voluto fortissimamente il tavolo anatomico all’Unical. Uno strumento che da circa un anno viene utilizzato dalla nostra equipe, assieme al ricercatore Rocco Malivindi, per la pianificazione preoperatoria dei casi clinici più complessi”. (ANSA).