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In Italia il nuovo liceo biomedico: la proposta di Giusi Princi al ministro Valditara

L'idea nasce dagli ottimi esiti del progetto di biomedicina condotto per 6 anni al Liceo Vinci di Reggio Calabria e poi esteso per altri 7 anni a tutta Italia

di Chiara Cucinotta

In Italia potrebbe nascere il primo liceo biomedico: questa l’idea nata dal confronto della vice presidente della regione Calabria Giusy Princi con il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, tenutosi a Roma e al quale hanno partecipato anche Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, e Roberto Monaco, segretario della Federazione nazionale dei medici e dei chirurghi.

Un progetto che coinvolge 300 licei italiani

La proposta nasce dagli ottimi esiti del progetto di biomedicina, ideato e sperimentato in Calabria presso il liceo scientifico da Vinci di Reggio Calabria per sei anni, condotto in collaborazione con l’Ordine provinciale dei medici, e poi esteso per altri 7 anni a livello nazionale, a seguito di un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e la Federazione nazionale dei medici. Ad oggi, la curvatura sperimentale coinvolge quasi 300 licei italiani, tutti gli Ordini provinciali dei medici d’Italia e oltre 40mila studenti. Un risultato talmente soddisfacente che porta la vice presidente a sognare un’evoluzione del progetto in un vero e proprio indirizzo di studio. In questi anni gli studenti hanno avuto modo di mettersi alla prova, comprendendo la propria reale inclinazione, o meno, per la carriera medico- sanitaria, oltre ad acquisire tutte le competenze necessarie per affrontare i test di accesso a medicina, con lezioni tenute sia da docenti che da medici, alternate a esperienze pratiche presso strutture sanitarie.

Agenda Sud e Ponte sullo Stretto: i prossimi obiettivi dell’istruzione

Il ministro Valditara, riferisce la Princi, si è impegnato a verificare con il suo capo dipartimento i presupposti tecnico finanziari legati ad un nuovo indirizzo di studi che potrebbe dare alle scuole la possibilità di garantire agli studenti un’offerta formativa coerente con la grande richiesta di medici che c’è nel nostro Paese. Con il ministro, continua la vice presidente, si è discusso inoltre della possibilità di implementare il programma Agenda Sud, presentato proprio in Calabria, attraverso la disponibilità della Regione di finanziare un campione di 60 scuole in progetti di recupero, d’intesa con Ufficio scolastico regionale e sistema universitario. Per finire, ci si è confrontati su un tema a cui il ministro tiene molto, che è quello di attivare, con l’Ufficio scolastico regionale, un apposito tavolo che veda anche il coinvolgimento degli istituti tecnici, professionali, degli Its e delle università. L’obiettivo è di costruire percorsi formativi coerenti con le nuove figure professionali, richieste anche nell’ambito della realizzazione del ponte sullo Stretto.

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