Si sono aperti ieri i lavori della due giorni dell’Assemblea generale per la Commissione Intermediterranea, che vede la Calabria ospitare 40 rappresentanti regionali da 8 paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna). L’Assemblea, ospitata a Villa San Giovanni, pone la Calabria al centro di un’area strategica che rappresenta circa il 10% del Pil mondiale, il 20% del traffico marittimo mondiale ed il 30% di quello petrolifero, oltre ad esercitare il 27% dei servizi di linea container. L’obiettivo di questa assemblea è quello di ragionare in termini di macroregione mediterranea, unendo le Regioni della Francia, della Spagna, dell’Italia, dei Paesi che si affacciano dall’altra parte del Mediterraneo, per progettare percorsi comuni di sviluppo e di economia sostenibile.
Sia la Vicepresidente Giusi Princi che il Governatore Roberto Occhiuto hanno sottolineato, nei rispettivi interventi, il ruolo che la regione intende svolgere nei prossimi anni per lo sviluppo del Mediterraneo allargato, che con i suoi 550 milioni di abitanti rappresenterà uno spazio di opportunità per affrontare alcune delle grandi sfide comuni a tutta l’area: digitale, sostenibilità, competenze e capitale umano, facendo leva su politiche di collaborazione economica, sociale e culturale.
Commissione Intermediterranea: i temi toccati in questi giorni
Nella giornata di ieri, i lavori hanno riguardato il tema “Trasporti e Politiche Marittime Integrate“, con discussioni riguardo la pesca, la legge sulla tutela della natura, il ripristino delle lagune, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione integrata delle zone costiere, e l’illustrazione dei relativi progetti in atto e in divenire: in relazione alla tutela dell’ambiente sono stati illustrati il Piano d’azione della Carta di Bologna, impegno per una strategia unica di protezione e sviluppo sostenibile delle coste nel Mediterraneo, i risultati del progetto AdriaClim, il progetto Horizon Regions4climat e infine il piano per le “infrastrutture per aumentare la resilienza costiera e l’adattamento ai cambiamenti climatici”.
Nel pomeriggio i lavori sono stati incentrati sullo stato di avanzamento e sulle prospettive della Strategia regionale mediterranea e su opportunità e sinergie dei programmi di cooperazione territoriale con la partecipazione di Maurizio Nicolai, direttore generale dipartimento Programmazione unitaria della regione Calabria. Uno degli elementi distintivi della giornata di apertura è stata la partecipazione di una delegazione di giovani provenienti dalle regioni del Mediterraneo che hanno discusso di economia del mare e proposto soluzioni concrete su come questa possa avere un impatto sui territori di riferimento e sulle politiche occupazionali giovanili, ad esempio attraverso l’ecoturismo e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Commissione Intermediterranea, Occhiuto: “Calabria sia hub di Italia e Mediterraneo”
“Ho sempre detto che la Calabria deve essere l’hub dell’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo, un’area che sta acquisendo una importanza crescente“. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, parlando con i giornalisti prima del suo intervento alla giornata conclusiva della Assemblea generale della Commissione Intermediterranea. “Lo vediamo – ha aggiunto Occhiuto – misurando la crescita del porto di Gioia Tauro. Dal Mediterraneo si compra l’energia, nel Mediterraneo si affaccia l’Italia, guardando ai Paesi della sponda Sud, che cresceranno con tassi di incremento del Pil molto importanti. La Calabria non può fallire questa ennesima occasione. Ha una posizione geografica che le altre Regioni le invidiano, in questo momento, e quindi, deve essere pronta a confrontarsi con tutte le altre regioni del Mediterraneo facendo l’interesse del Mediterraneo, ma anche l’interesse della Calabria“.
Commissione Intermediterranea, Musumeci: “Attenzione all’inquinamento del mare”
“Le Regioni debbono tornare ad essere protagoniste. So che è stata già raggiunta nel passato un’intesa, anche con il lavoro della nostra Commissione e la condivisione di diversi Stati membri. Ma sappiamo anche che da parte della Commissione Europea, permangono resistenze nel riconoscere alcune richieste, che riteniamo fondamentali. Vivere su un’isola è già uno svantaggio. Viverci per otto, nove mesi, in inverno e in autunno, è ancora più difficile. Occorre, per questo abbattere le diseconomie, neutralizzare i disagi. Incentivare l’economia e il ricorso alle infrastrutture sulle isole minori, riteniamo sia una priorità non più rinviabile. Le isole minori sono un patrimonio straordinario, che va tutelato. Questo è l’impegno che mi permetto, da rappresentante del Governo italiano, di riaffermare, chiedendo all’Assemblea di farne uno dei temi prioritari della nostra Agenda. Della vostra Agenza, ma io mi considero della famiglia. L’economia blu non, certamente, un elemento di novità. Negli ultimi anni, i Paesi europei, hanno riaffermato la leadership su questo fronte. Il Mediterraneo è solo una piccola parte della superficie coperta dal mare. Ma sappiamo, quanti traffici, quanti interessi lo attraversino. Ecco perché dobbiamo porci il tema dell’inquinamento, che è gravissimo nel nostro mare. Lo abbiamo denunciato, e la Segretaria Elodie lo ricorderà, nell’incontro di Siviglia. Quando abbiamo parlato della denuncia di 25 sindaci di città bagnate dal Mediterraneo, che ricordavano come questo nostro mare sia ormai prigioniero di enormi quantità di plastica. Sia prigioniero del riversamento delle navi. Si tratta di questioni fondamentali che non possiamo ignorare“.
Queste le parole dell’on. Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e per le Politiche del Mare, nel suo intervento – da remoto – all’Assemblea Plenaria della Commissione Intermediteranea.