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L’arte di Miriam Jaskierowicz Arman a Reggio Calabria

Grazie al sostegno del comune di Reggio Calabria a Pizza Italia ci sarà una mostra dell'artista Miriam Jaskierowicz Arman

di Filippo Francesco Idone

Con il patrocinio del comune di Reggio Calabria assessorato cultura in sinergia con ufficio cultura, la soprintenda e l’associazione scientifico culturale IN.SI.DE. l’ipogeo ancora una volta diventa “teatro” dell’arte, stavolta internazionale. Il sito ospiterà, infatti, la personale dell’artista Miriam Jaskierowicz Arman dal 9 luglio al 9 settembre. “La ricerca pittorica della Arman tende all’espressivo senza temere di esplorare l’irregolare come elemento di interesse, il colore come tratto essenziale e irrinunciabile. L’artista porta sulla tela una trama complessa di simboli che restituisce al fruitore una significazione mistica legata al mondo interiore della Arman. L’impostazione di figure maschili e femminili riconduce a correnti precise senza però imitarle anzi l’artista riesce a trovare una linea narrativa del tutto originale. I tratti sicuri, decisi esprimono la consapevolezza e il senso del progetto pittorico, nulla è casuale piuttosto è frutto di analisi puntuali, di un vero e proprio processo filosofico. Solo ponendo l’attenzione su queste precise speculazioni si riesce a comprendere il valore che la luce ha per l’artista. Essa è fondamentale, quasi una realtà altra capace di essere protagonista assoluta nonostante la scelta di una tavolozza cromatica dai toni particolarmente forti. – dichiara Elmar Elisabetta Marcianò, la curatrice della mostra.

“Accanto alle figure dell’Arman si dipana un discorso piuttosto complesso che risalta dall’oscurità del fondo e “vaga” lungo la tela, passando per i bassorilievi in vetro, le forme della pitto-scultura e imprimendo un’impronta decisiva e matura. Le opere, quindi, offrono una vera e propria sperimentazione sensoriale ed emotiva dentro la quale la bellezza si configura come sinonimo di Verità. E questa verità ha il potere del divenire costante e di aprire l’opera d’arte all’Assoluto. Anche l’uso della materia è del tutto originale, vetro, oggetti del quotidiano si fondono perfettamente con le linee dei pastelli o le pennellate lunghe e libere; ed ecco che l’esplorazione di questa materia e il lavoro su di essa ci porta a scoprire ancora strati di sensibilità, immaginiamo così l’artista sceglie uno ad uno i pezzi che decide di offrire alla nostra contemplazione. La Arman diventa quindi mediatrice di questo multi linguaggio mistico ed è capace di svelarne l’anima segreta avvolta dalla bellezza che non coincide con l’effimero o il superfluo bensì esprime la riconciliazione tra il dolore e la nuova vita tutta proiettata verso una costante ricerca della Verità.” – conclude.

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