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IT Alert, concluse le esercitazioni. Ma l’entusiasmo dovrebbe frenare

di Chiara Cucinotta

Una sirena improvvisa, il momentaneo blocco dei cellulari e la notifica che informa del test in atto. Sistema che dovrebbe avvisare gli italiani, una volta operativo, in caso di grave emergenza. In questa brevissima prova è consistito il test del sistema nazionale d’allarme “IT-Alert”, al banco di prova in Calabria lo scorso venerdì 7 luglio, a mezzogiorno.
In questi giorni, il sistema viene testato nelle singole regioni, per verificarne l’effettiva capillare funzionalità. L’area dello Stretto aveva già avuto modo di conoscerlo lo scorso anno, in occasione della maxi esercitazione della protezione civile “Sisma sullo Stretto” che ha visto impegnati per due giorni tutti i corpi di protezione civile, associazioni di primo soccorso e forze dell’ordine in una simulazione di sisma di altissima magnitudo, sulle due rive di Reggio Calabria e Messina.
IT-Alert sta ricevendo plausi da ogni parte, sia dai cittadini che dagli addetti ai lavori. Perfino il dirigente della Protezione Civile della Regione Calabria, in un’intervista pubblica rilasciata a una testata locale, si è espresso in merito alla “tecnologia innovativa” utilizzata da IT-Alert.

Proprio la presunta “innovazione”, tuttavia, indigna cittadini informati, ingegneri ed esperti in telecomunicazioni, che denunciano piuttosto una gravissima disinformazione e una certa superficialità a riguardo.
Il sistema d’allarme, come dichiarato dalla stessa azienda sviluppatrice e come confermato in svariati interventi pubblici, utilizza la tecnologia del Cell Broadcasting: un sistema che viene spacciato come innovativo, ma che in realtà viene utilizzato già dalla nascita del 2G.
Per avere un riferimento temporale, in Italia ci si riferisce così all’ultimo trentennio, per aumentare ancora i tempi se ci si affaccia oltreoceano.

Un sistema, quindi, ben lontano dalla definizione di “Innovazione”, già utilizzato da decenni in svariate parti del mondo per diversi scopi, tra cui l’allarme pubblico.
Dubbi vengono sollevati anche riguardo l’utilità di ricevere una notifica che informi di un sisma già avvenuto, essendo esso per definizione un evento naturale che non può essere in alcun modo previsto.
Sarebbe più utile, probabilmente, inserire nella notifica informazioni quali: aree di raccolta più vicine (geolocalizzando gli smartphone per gruppi di celle telefoniche in modo da differenziare le indicazioni), regole di comportamento, contatti d’emergenza utili e tutto ciò che può servire nell’immediato al cittadino in difficoltà, in base alla varia natura dell’evento per cui viene procurato l’allarme.
Servirebbe dunque un entusiasmo più cauto, a favore di una riflessione più approfondita su come sfruttare al meglio un sistema davvero ricco di potenzialità.

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