È durata 24 ore la fuga di Francesco Sapone, il 42enne che nella notte tra mercoledì e giovedì, a Reggio Calabria, ha investito volontariamente con la sua auto due persone, uccidendo un ragazzo di 27 anni, Moussine El Rhannaoui di nazionalità marocchina. La tragedia si è consumata nel piazzale della stazione di servizio Q8 sulla statale 106. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, si nascondeva a Motta San Giovanni dove già ieri, nei pressi dell’abitazione del suocero, la polizia aveva trovato la sua auto utilizzata per investire la vittima e un altro cittadino italiano che è rimasto ferito. Sapone è stato sorpreso da una pattuglia delle Volanti mentre si trovava per strada, intento a rinfrescarsi da una fontanella pubblica. Non ha opposto alcuna resistenza ed è stato, quindi, arrestato dalla squadra mobile, diretta da Alfonso Iadevaia e coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal pm Lucia Spirito che hanno ricostruito la dinamica dell’omicidio indirizzando sin da subito le indagini sulla cattura nella zona di Motta San Giovanni. L’uomo è stato sottoposto a fermo per omicidio ed è stato accompagnato al carcere di Arghillà in attesa della convalida del gip. L’indagato è noto alle forze dell’ordine perché ritenuto vicino alle cosche della zona di Pellaro. Da precedenti indagini, infatti, era emerso che il ricercato era solito frequentare la stazione di servizio dove, nella notte tra mercoledì e giovedì, ha incrociato Moussine El Rhannaoui e la seconda vittima. Grazie alle telecamere presenti sul posto, la squadra mobile ha ricostruito la dinamica dei fatti. In sostanza, probabilmente sotto l’effetto dell’alcool, per futili motivi l’arrestato ha provocato la lite che si è conclusa con lui che ha preso la propria auto e ha travolto i due ragazzi nel piazzale, prima di darsi alla fuga. (ANSA).
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