Un documentario dedicato integralmente alle mete ebraiche della Calabria sta riscontrando tantissimi consensi sul web. Il titolo è eloquente, ossia “En route vers le Judaisme d’Italie” (Torah-box.com) e dura circa 40 minuti. Rivolto alle comunità ebraiche di lingua francese sparse in tutto il mondo, non solo in Francia ma anche in Canada, Svizzera e Romania, questo documentario sta diventando un vero e proprio fenomeno virale su internet. Lo rende noto il giornalista e massmediologo Klaus Davi, promotore per conto di Calabria Film Commission e della Regione Calabria del progetto “Jewish Calabria” finalizzato a promuovere il turismo ebraico in Italia. Autore dell’inchiesta è il giornalista Isaac Eugenio De Giorgi che fin dall’inizio della trasmissione esorta i suoi oltre 200 mila followers a recarsi in Calabria. “E’ una regione con un rapporto molto forte e consolidato con lo Stato di Israele e gli ebrei. Qui la cultura dell’accoglienza è un diktat e praticamente nessun calabrese può dirsi non-ebreo visto che in passato le comunità erano insediate ovunque”, spiega l’autore. Durante i 40 minuti del documentario sfilano spettacolari immagini di Arena, Santa Maria del Cedro, Soriano, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Belvedere Marittimo, Tarsia e Cosenza. Il giornalista, ad esempio, scandaglia il retaggio ebraico a Soriano mostrando gli artigiani che producono i dolci di mandorle seguendo le ricette ebraiche. Indaga i termini di matrice ebraica presenti nei vari idiomi calabresi in special modo ad Arena. E ancora ricorda la capillare presenza delle Giudecche ebraiche a Reggio Calabria, la culla mondiale degli incunaboli ebraici stampati a caratteri mobili. Non potevano mancare le capitali dell’ebraismo calabrese: Nicotera, culla di una Giudecca perfettamente conservata e Santa Maria del Cedro che produce, per l’appunto, il cedro che il giornalista francese definisce come ‘il frutto perfetto’, simbolo dell’incontro tra uomo e Dio. Immagini di raro lirismo che celebrano questo sincretismo perfetto, uno straordinario ‘spot’ rivolto agli oltre 20 milioni di ebrei sparsi per il mondo estremamente attaccati alle loro radici. “Una prova che con la nostra campagna abbiamo fatto centro, commenta il giornalista Klaus Davi, che poi annuncia “A settembre presenteremo i risultati del percorso denominato ‘Jewish Calabria’ che abbiamo iniziato nel maggio del 2022 proprio a Santa Maria del Cedro e che dopo quattro tappe si è concluso lo scorso 31 maggio a Bisignano”. E non poteva mancare una dichiarazione della signora Tina Russo D’amico, moglie del giudice catanzarese Pietro D’amico scomparso nel 2013, autore di numerosi e illuminanti saggi sulla cultura ebraica, la quale fa una clamorosa rivelazione: “Molti calabresi celebrano lo Shabbat nella intimità della propria casa. Sono i cosiddetti ‘marrani’ che costituiscono l’ossatura del giudaismo meridionale. Mio marito diceva sempre che sperava che un giorno un ragazzo o una ragazza leggesse i suoi libri perché il giudaismo in Calabria non può e non deve morire”.