Anche quest’anno la Reggio dei Diritti ha risposto “Presente”. Una carovana, compatta ed unita di 2000 persone, ha invaso il Corso Garibaldi, sfilando in corteo, tra musica, colori e slogan, è partita, intorno alle ore 18:00, dalla Villa Comunale percorrendo la via principale della città, fino ad arrivare al capolinea del suo percorso, fissato nel Waterfront per manifestare con determinazione e consapevolezza l’urgenza del riconoscimento dell’uguaglianza della parità per ogni orientamento sessuale: l’Amore non conosce differenze di genere ed orientamento, è uguale per tutti. E’ un diritto inalienabile e qualità di vita insindacabile.
Un corteo più ridotto, rispetto alle edizioni precedenti, causa la morsa del caldo, nel quale è spiccata l’assenza dei due primi cittadini facenti funzione di Reggio Calabria, ma che ha visto la presenza di altri esponenti delle Istituzioni, come l’assessora Martino ed il Garante regionale della Salute, Stanganelli, i Presidenti della Camera di Commercio e di Confesercenti portando per la prima volta alla manifestazione il proprio contributo e delle imprese.
Sfilata d’orgoglio e Diritti resa possibile grazie al gran lavoro svolto da tutti i volontari del gruppo Arcigay “I Due Mari”, anche attraverso gli Aperipride, alle Drag Queen, non solo reggine, ma anche di Cosenza, le quali hanno collaborato attivamente ed erano presenti, non solo corteo di sabato. Manifestazione, ricca di difficoltà organizzative, come segnalato dalla madrina dell’evento, Doretta, che nel suo intervento dal carro segnala l’alterazione del percorso, causa i “cantieri a cielo aperto”, presenti in numerose zone cittadine, ma che ha anche ricevuto il supporto delle Istituzioni locali, nonostante l’assenza dei suoi massimi esponenti, tramite le convenzioni per il food ed il pernottamento, come ha spiegato la Presidente Arcigay, Michela Calabrò. Riuscita del corteo che quindi raddoppia di valore, considerate le difficoltà, collaborazione ed impegno degli organizzatori.
Non una “parata”, “una sfilata di facciata di due ore”, come molti che non vivono su pelle quelle gravi dinamiche giornaliere. superficialmente etichettano, di chi non è accettato per com’è o per i sentimenti che prova, ma rinnovata nuovamente per lanciare forti messaggi alla politica, rivendicando con energia un’immediata ed urgente inversione di rotta, nei tempi recenti, che vede negata a priori, ad una parte di popolazione, come fosse invisibile, l’autodeterminazione e la collaborazione al contrasto della violenza ed omofobia. Inaccettabile, nei tempi moderni, che un diverso orientamento sessuale di un cittadino si tramuti nella negazione di una famiglia, episodi costanti di discriminazioni ed enormi difficoltà d’inserimento sociale e che diventi un rischio per la propria incolumità. Ancora di più al Sud, ipocrita nascondersi dietro un dito, dove essere gay, lesbica, trans è di gran lunga più difficile che altrove. Ancora più inaccettabile è che questa mancata parità tra etero e non, trovi le sue cause proprio quelle Istituzioni che hanno il dovere di mettere tutti sullo stesso livello, che ancora oggi ci siano famiglie che ripudiano i loro figli e che entrambi non collaborino reciprocamente ad una società nuova, che accetti e rispetti tutti.
A seguire la manifestazione reggina anche le telecamere del documentario “I Leoni“, riprese iniziate il hanno 9 giugno scorso: progetto, finanziato dalla Calabria Film Commission, tramite il bando per il sostegno alle produzioni audiovisive in Calabria 2022, che prevede la realizzazione da parte di un team di giovani talenti e professionisti dell’audiovisivo, tutti calabresi, di un docufilm che avrà come protagonista il performer Doretta e il suo gruppo “Le Portinaie”, che da anni si esibiscono con grande passione e talento in tutta la Calabria, conquistando il pubblico calabrese.