Nella giornata di ieri è stata pubblicata la proposta di legge n. 244, a firma del Consigliere On. Mammoliti, che prospetta una soluzione alla condizione liquidatoria del CORAP e disegna una architettura di politica industriale regionale. E’ una ottima notizia e finalmente apre, in modo corretto e convincente, un percorso di augurata soluzione ad una questione che si trascina, stancamente tra i diversi piani della Cittadella, in una palude di rinvii, di mascherati propositi di soluzioni mai presentate e documentate, di atteggiamenti nervosi nel confrontarsi con le organizzazioni sindacali che hanno sempre cercato di capire quale fosse la strada per tutelare il personale, oltre le generiche dichiarazioni di prossime e “decisive” soluzioni. Conseguentemente, abbiamo dovuto constatare che la Giunta regionale, pur tranquillizzata da un quadro normativo nazionale stabile e correttamente richiamato nei propri atti deliberativi per la definitiva messa in liquidazione dell’Ente, sin dall’ottobre del 2021, non ha mai presentato alcuna propria proposta legislativa volta alla istituzione di una Agenzia che riacquisisse le funzioni pubbliche del CORAP e trovasse una collocazione in sicurezza per la continuità lavorativa del personale. Né, tra l’altro, la Regione, nelle sue articolazioni istituzionali, assessorili o dirigenziali, ha mai permesso, nonostante le numerose sollecitazioni da parte delle OO.SS., di avviare un confronto di ipotesi, idee o proposte per valutare la possibilità di strutturare una soluzione da proporre al Consiglio per il successivo esame e l’approvazione di una legge specifica. Oggi, di deve dare atto e meritorio riconoscimento che la proposta dell’On. Mammoliti apre una prospettiva molto più ampia alla questione CORAP, collocandola in un contesto del ruolo della stessa Regione nel campo della politica industriale e della competitività dei territori. Va riconosciuto, altresì, che la Giunta regionale ha svolto e svolge un ruolo decisivo nel sostenere, con continuità d’azione, le imprese calabresi, gravate da una congiuntura sfavorevole e da condizioni strutturali di debolezza, attraverso una politica di incentivi finanziari di ampio raggio, manifestando una sensibilità ed una velocità di intervento che è indiscutibilmente esemplare. Tuttavia, la proposta dell’On. Mammoliti offre una prospettiva di soluzione al secondo contesto costitutivo della politica industriale regionale: la competitività dei territorio e la capacità non solo attrattiva per le imprese, ma di mantenimento degli investimenti d’impresa in un territorio difficile. Si tratta, senz’altro, di un testo articolato ed integrato di ruoli, soggetti, funzioni e fini e non può essere liquidato con valutazioni superficiali, pregiudizievoli e mediocri, bensì richiede il coraggio di confrontarsi apertamente ed è un invito che il SUL intende cogliere e si offre ad una seria e convinta discussione, nel quadro del regolamento consortile, all’interno delle Commissioni consiliari che esamineranno la proposta. Il nostro augurio è che la stessa Regione, nella persona del Presidente, dell’Assessore, del Dipartimento competente e del Commissario, che già con una propria pec, assunta al protocollo del Dipartimento in data del 09.03.2023 (n. 110821) ha trasmesso una relazione tecnico-giuridica sullo stato della procedura di liquidazione, evidenziando la necessità, nei termini della normativa richiamata dagli atti regionali, di allocare al più presto le funzioni, i compiti ed il personale a tempo indeterminato in un’agenzia costituita ai sensi dell’art.8 del decreto legislativo n. 300 del 1999, si attivino ad un serio, inclusivo e non preconcetto confronto con tutte le OO.SS. anche preventivo rispetto all’esame consiliare per dimostrare una compattezza di visione e di intenti per salvaguardare il personale del CORAP. Il SUL, pertanto, manifesta e dichiara il proprio apprezzamento alla proposta di legge che punta alla soluzione della continuità lavorativa del personale del CORAP all’interno di una ipotesi di costituzione dell’Agenzia, come richiesto dalla norma nazionale, nel quadro di una prospettiva rinnovata della politica regionale che ricolloca le funzioni pubbliche lungo tutta l’articolazione degli enti territoriali e ponendosi l’obiettivo di agire, finalmente, sull’aspetto competitivo delle aree destinate alle attività d’impresa.
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