Non c’è ancora una data, nè tempi certi per la chiusura della strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno. A riferirlo, in una nota, è l’assessore regionale Giovanni Calabrese. “La prima chiusura della SGC Ionio-Tirreno per i lavori nella galleria ‘Torbido’ – afferma Calabrese – era stata programmata in una prima fase per il periodo da fine maggio e fino (forse!) al 31 luglio. Intervento poi posticipato grazie al confronto con l’Anas, che ha ripianificato in modo diverso l’intervento programmato. Abbiamo la certezza che, oltre a completare l’intervento nella galleria del Torbido, serve un importante intervento nella galleria della Limina, che oggi non presenta criticità ma potrebbe averne in futuro, come é emerso dallo studio tecnico effettuato da Anas e da una successiva progettazione. Ad oggi, dopo un mese di verifiche, sopralluoghi e confronti, possiamo tranquillamente dire che la chiusura eventuale della galleria della Sgc Ionio Tirreno non ha ancora una data e tempi certi. Regione ed Anas, con un’interlocuzione che non ha avuto pausa neanche nel mese di agosto, stanno valutando diverse soluzioni al fine di ridurre al minimo situazioni di disagio”. “Con il presidente Roberto Occhiuto, sensibile e attento alla problematica – dice ancora l’assessore regionale – abbiamo già incontrato l’Anas per i necessari approfondimenti e per evidenziare le gravi conseguenze derivanti dell’ipotesi di una chiusura di lungo periodo dell’unica arteria che mette in collegamento due importanti e popolosi territori della Calabria. Anche il governo nazionale, con il Ministro Matteo Salvini ed il viceministro Galeazzo Bignami, ha espresso massima disponibilità ad individuare con Regione ed Anas la migliore soluzione per non penalizzare territori che già hanno altri atavici problemi. Al termine delle verifiche sarà il governatore Occhiuto a convocare l’opportuno e necessario tavolo di confronto con i rappresentanti degli Enti locali, categorie produttive e sindacati. Certamente il presidente Occhiuto e il governo regionale non lasceranno sole la Locride e la Piana di Gioia Tauro. Solo dopo aver concertato il tipo di intervento e la sua durata verranno avviate tutte le necessarie ‘misure di salvaguardia’ per i territori interessati. Fino a quel momento tutte le ulteriori iniziative rischiano di essere sterili e frutto di semplice demagogia, finalizzata a creare, in questo momento, solo inutile e inopportuna confusione”. (ANSA).
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