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“Nata per te”: Fabio Mollo presenta alla Nuova Pergola il suo nuovo film sulla storia vera di Luca Trapanese, primo gay single ad adottare una bimba con sindrome di down

Fabio Mollo ha presentato il suo nuovo film sulla storia vera di Luca Trapanese, primo gay single ad adottare una bimba con sindrome di down

di Sebastiano Plutino

 

Preentato ieri, al cinema “La Nuova Pergola” gremitissimo, l’ultimo profondo e delicato film di Fabio Mollo, “Nata per te”, ispirato alla storia vera di Luca Trapanese, prima persona omosessuale in Italia ad essere riuscito ad adottare, da single, la piccola Alba, bambina con sindrome di down.

 Realizzazione di una desiderio di paternità fortissimo, realizzato sei anni fa ed è reso possibile grazie all’articolo 44 di una legge del 1983, all’avanguardia, che stabiliva che un bambino con disabilità, nel caso specifico una neonata affetta dalla sindrome di down, potesse essere affidato a un genitore single ed in più gay.

Il padre in questione è chiama Luca Trapanese che oggi ricopre la carica di Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli e, come abbiamo poc’anzi detto,  la sua bambina Alba. Il percorso pieno di insidie, ma come come lui stesso dice, riferendosi a sua figlia “un pezzo alla volta, io e te, arriveremo fino a Marte”. La grande vittoria di Luca, però non sarebbe mai stata possibile senza la sua tenace e battagliera avvocata che ha preso a cuore il suo desiderio ed hanno giocato fino all’ultimo respiro questa battaglia al tribunale di Napoli, vincendola, usufruendo di una legge ambigua in materia, riuscendo nell’impresa trasformare un affido in adozione. La paternità uguale per tutti. Per la prima volta in Italia. Anche per un omosessuale single. Dando una famiglia alla piccola Alba, quella neonata “diversa”, rifiutata da ben 37 coppie naturali “normali”, quelle che per Natu

Storia del film ispirata dall’omonimo  di Trapanese, scritto a quattro mani con Luca Mercadante, edito da Einaudi, e diretta proprio dal regista reggino Fabio Mollo, Nata per te è dunque una storia di estremo coraggio che ha come protagonista nella pellicola un Pierluigi Gigante, non solo di nome, ad interpretare la lotta di Trapanese, non solo single e, gay, ma anche cattolico. Ad affiancarlo un bravissimo cast femminile da Barbora Bobulova, nei panni di una giudice minorile che deve scontrarsi coi bisogni comuni dei cittadini di oggi, ma allo stesso tempo applicare sui loro casi leggi che sono obsolete di ben quarant’anni, Ed ancora Teresa Saponangelo, nelle vesti dell’agguerrita avvocata di cui parlavamo poc’anzi che combatte al fianco di Trapanese ed ancora Antonia Truppo, l’infermiera che accudisce amorevolmente la piccola Alba nell’ospedale dove è stata abbandonata e Iaia Forte (la madre di Trapanese).

Lo stile è del film è assai convenzionale. Tematiche legali e normative, che abbracciano il dibattito sulle adozioni, per le persone single e lo uniscono alle discriminazioni dei bambini normali, peggio, disabili, tra eterosessuali e gay a causa di un sistema normativo in materia datato 1983 che, senza mezzi termini, esclude single e coppie omosessuali da affidi e altro, fa più da cornice che da protagonista rimanendo un po’ sullo sfondo. Spiccano, come già detto, le interpretazioni femminili.

Nata per te è più che un film di denuncia, un film intimo. Un film che tocca con estrema delicatezza il lato umano, ma che trasmette anche una forte denuncia di una realtà giuridica che di fatto taglia fuori, in Italia, nel 2023, le persone omososessuali da quella parte imprescindibile di vita che è la genitorialità. Esclusi senza appello, per natura sessuale.

Una proiezione alla quale è seguito toccante e profondo confronto tra il regista e la giornalista Anna Foti, in cui il regista raccontato la storia del film, per la cui realizzazione ha voluto vivere un’esperienza diretta all’interno della comunità di disabili in cui presta volontariato Trapanese. Un confronto dove il regista ha condiviso pure la sua parte più intima, raccontando la bellissima ma tortuosa vicenda dell’adozione della sorella. Dopo gli interventi del Sindaco ff Metropolitano, Versace, intervenuto sul palco insieme a la Presidente Agedo Mirella Giuffrè, Santo Morabito, presidente pro loco Cardeto E Francesca Panuccio del direttivo Arcigay di Reggio Calabria, ne è seguito un interessante ed intenso dibattito con gli spettatori in sala, dove ha colpito la storia di una donna che ha condiviso la sua battaglia per l’adozione lunga 6 anni.

Una serata ricca di emozioni su temi delicatissimi che hanno abbracciato umanità, genitorialità, disabilità, discriminazioni sessuali, normative, diritti, burocrazia, alla quale Fabio Mollo non si è risparmiato, concedendosi amichevolmente a conversare col pubblico sia prima che dopo l’evento. Un film importante, attuale, che vuole si essere di denuncia, ma anche di speranza, affinchè il nostro Paese diventi più equo verso tutti i genitori e meno discriminatore, specie verso i bimbi meno fortunati

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