Prima dicevano che il Ponte non si sarebbe mai realizzato, poi che non era necessaria la ricostituzione della Commissione speciale Ponte Piano Strategico, successivamente che non c’era il progetto definitivo, poi ancora che mancavano i finanziamenti, e ora obiettano sull’utilità dell’Opera, addirittura sulla sua fattibilità strutturale e sulla sostenibilità ambientale, e, per concludere, oggi anche sulla sua copertura economica.
Se questo non è un NO ideologico, di che parliamo? La Sindaca continua ad affermare che non è né a favore né contrario al ponte, e quindi possiamo dedurre che è per il NI. Ma il NI è una scelta o è solo un rifugio per chi non ha il coraggio di esprimere la propria posizione, è il tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità e mancanza di trasparenza. Dietro il NI si nasconde la paura del confronto con le numerose associazioni comunali che hanno sostenuto il “no al ponte” durante la campagna elettorale.
Nel frattempo, la Sindaca dovrebbe avere il coraggio di dire ai suoi che è grazie al ponte che è stata in grado di ottenere un primo sì per la realizzazione dell’isola ecologica, nell’area Anas sotto il distributore autostradale Agip. Non avrebbe mai potuto ottenere quella autorizzazione senza l’aiuto della Stretto di Messina SpA.
È quanto si domandano i consiglieri di minoranza Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco.
Il Ponte sullo Stretto è stato interamente finanziato nella Manovra di Bilancio approvata dal governo, con un miliardo di euro già impegnati per il 2024 con l’avvio dei cantieri e poi quote crescenti negli anni successivi in base all’avanzamento dei lavori, per un totale di 12 miliardi. Nel frattempo, questa maggioranza, senza ritegno, afferma che l’allocazione è esigua e incerta.
I fondi, quindi, ci sono e ci sono in abbondanza per realizzare questa grande opera che rilancerà il territorio di Villa San Giovanni e del Sud Italia.
Le risorse per questo ambizioso progetto di sviluppo infrastrutturale tra la Calabria e la Sicilia sono state ufficialmente inserite nella manovra finanziaria. Questo significativo passo avanti è stato annunciato dal Ministro Giorgetti, che ha anche confermato una programmazione pluriennale per l’iniziativa.
La notizia ha suscitato un’ondata di reazioni positive da diverse parti, dimostrando l’entusiasmo e il sostegno al progetto da parte di vari attori. Il Governo Meloni si è espresso soddisfatto, riconoscendo il valore di un impegno preso e mantenuto dal governo.
Un importante sviluppo è giunto dalla Regione Siciliana, che ha annunciato l’intenzione di stanziare un miliardo di euro per contribuire all’opera. Ora siamo in attesa di una simile dichiarazione da parte della Regione Calabria. Queste iniziative regionali sono fondamentali per garantire la realizzazione del progetto, dimostrando il forte impegno a livello locale.
I consiglieri di minoranza hanno sostenuto con fervore l’idea del progetto fin dall’inizio del loro mandato, esprimendo grande soddisfazione per l’ottenimento delle risorse finanziarie necessarie e richiedendo con determinazione la riattivazione della Commissione speciale Ponte Piano Strategico. È un traguardo importante dopo anni di incertezze sulla realizzazione di questa straordinaria e unica infrastruttura.
Abbiamo più volte sostenuto che il ripristino della Commissione sarebbe stato il modo democratico di fornire a Villa San Giovanni uno strumento di pianificazione a lungo termine, all’interno di una “visione” complessiva orientata allo sviluppo, anche sostenibile, e contemporaneamente di lanciare un messaggio alle comunità circostanti dell’area dello Stretto e all’intera Città Metropolitana, per intraprendere un rinnovato rapporto istituzionale con la nostra comunità cittadina.
Il progetto prevede la creazione di connessioni stradali e ferroviarie di primaria importanza, che avranno un impatto trasformativo sulla regione. Questo ponte, oltre a collegare la Calabria con la Sicilia, contribuirà alla transizione ecologica, promuovendo mezzi di trasporto più ecologici come i treni ad alta velocità e riducendo l’inquinamento derivante da navi e aerei.
Una parte significativa del finanziamento proviene dall’Unione Europea, evidenziando il ruolo chiave che l’Europa svolge nell’implementazione delle politiche di sviluppo e coesione economica, sociale e territoriale. La Banca Europea degli Investimenti (BEI) potrebbe anche contribuire all’investimento.
Questa opera è strategica e si prevede che avrà un impatto notevole sull’economia delle regioni coinvolte, simile a quanto accadde negli anni ’60 con l’Autostrada del Sole. Inoltre, ridurrà notevolmente i costi annuali che i residenti siciliani sopportano a causa della mancanza di continuità territoriale.
Il progetto non si limita solo al ponte in sé ma include anche infrastrutture connesse che agiranno da moltiplicatori di investimenti. Questo è particolarmente significativo dato che la mancanza di infrastrutture veloci e connessioni strategiche ha contribuito negli ultimi anni alla perdita di abitanti in Calabria e Sicilia, e alla fuga dei giovani verso altre regioni.
Con l’attuazione di questo ambizioso progetto, l’Area integrata dello Stretto e il Meridione d’Italia potrebbero diventare il centro dell’intera Europa, rappresentando un punto di partenza strategico per il continente, mentre questa Amministrazione che è contraria si nasconde dietro il NI.