La Suprema Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna al Sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà che adesso può tornare ad esercitare le sue funzioni di primo cittadino del Comune e della città metropolitana di Reggio Calabria
La sentenza del processo “Miramare”, arrivata ieri pomeiggio, a Roma dove si è conclusa la camera di consiglio della Suprema Corte che ha accolto la richiesta degli avvocati Marco Panella e Giandomenico Caiazza i quali stamattina avevano chiesto l‘annullamento della sentenza emessa nel novembre 2022 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria che aveva condannato a un anno di carcere, con pena sospesa, per abuso d’ufficio Giuseppe Falcomatà e a 6 mesi gli altri imputati del processo.
Processo scaturito da un’inchiesta su irregolarità nelle procedure di affidamento ad un’associazione del Grand Hotel Miramare. Nel 2015, l’immobile era stato concesso senza alcun bando pubblico all’associazione “Il sottoscala”, riconducibile all’imprenditore Paolo Zagarella. Al centro delle indagini, infatti c’erano i presunti rapporti tra Falcomatà e Zagarella che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente al sindaco di Reggio Calabria alcuni locali di sua proprietà per ospitare la segreteria politica. Stando a quanto trapela, la Cassazione avrebbe valutato la desistenza volontaria degli imputati che, dopo aver affidato il Miramare all’associazione di Zagarella, avevano revocato l’affidamento.
Stamattina, il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione Roberto Aniello aveva chiesto l’annullamento della sentenza per prescrizione spiegando che il fatto forse andava qualificato in maniera diversa e ci potrebbero essere dubbi sulla ricostruzione della vicenda.
Dubbi che, comunque, non potrebbero essere risolti, in quanto il reato in ogni caso sarebbe prescritto. Da qui l’annullamento che riapre le porte di Palazzo San Giorgio a Falcomatà.
La Cassazione ha annullato la sentenza d’appello pure per gli altri dieci imputati. Tra questi, oltre al segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva, all’ex dirigente del settore “Servizi alle imprese e sviluppo economico” del Comune, Maria Luisa Spanò, e all’imprenditore Paolo Zagarella, ci sono i sette ex assessori coinvolti nel processo “Miramare”: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Anche per loro si interrompe la sospensione imposta dalla legge Severino. Se Falcomatà torna sindaco, l’ex assessore Giovanni Muraca, difeso dall’avv. Sergio Laganà entra al Consiglio regionale da dove era sospeso dopo la condanna d’appello.
“Faccio i complimenti al sindaco Falcomatà per l’assoluzione: FdI non fa politica con la giustizia e siamo contenti sul piano umano. Falcomatà è colpevole politicamente di avere ridotto Reggio Calabria, la nostra grande città metropolitana, in ginocchio”. Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera,Assolto Falcomatà, ‘anni duri ma adesso un nuovo inizio’ i “Sul piano politico lo batteremo – aggiunge Antoniozzi – anche se non potrà essere ricandidato, e batteremo la sinistra che sta governando la nostra Reggio da ormai dieci anni. Fratelli d’Italia ha donne e uomini in grado di condurre, insieme al centrodestra, una battaglia di rinnovamento per la città e di separare i giudizi personali da quelli politici. Sul piano politico Falcomata e la sinistra sono senza possibilità di appello”
Assoluzione Falcomatà, Sindaco torna in carica: , “Anni duri ma adesso un nuovo inizio”
“Assolto. Sono stati due anni duri. Due anni in cui ho sofferto, ha sofferto la mia famiglia, ha sofferto la città. Questa assoluzione restituisce, in parte, le amarezze di questo periodo. Un periodo in cui non mi è mai, mai, mancato il vostro sostegno, il sostegno dei reggini. Adesso per la città ci dovrà essere un nuovo inizio. Insieme. Vi voglio bene, ci vediamo tra poco”. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà sulla sua pagina facebook all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna in secondo grado nel processo “Miramare”. Una condanna che, a causa della legge Severino, gli è costata due anni di sospensione durante i quali il Comune e la città metropolitana sono stati guidati dai due sindaci facenti funzioni, Paolo Brunetti e Carmelo Versace. L’annullamento senza rinvio deciso dalla Suprema Corte ha rimesso al suo posto Falcomatà che, adesso, ritorna in carica fino al 2025 quando dovrebbe concludersi il suo secondo mandato.”