“La cultura della cucina è uno dei fattori più importanti dell’identità territoriale. Conoscere il territorio attraverso i sapori dei piatti culinari, è il principio fondamentale per la promozione e la valorizzazione del binomio cibo-cultura.”
A sostenerlo è il Presidente dell’Accademia delle Imprese Europea Giuseppe Ariobazzani, soddisfatto della nuova disciplina del Regolamento PIT (prodotto identitario territoriale) che prevede la realizzazione, nei tredici distretti calabresi, di aree di identità gastronomica territoriale.
“Tale operazione” prosegue Ariobazzani “ha come obbiettivo quello di far conoscere il patrimonio gastronomico, promuoverlo, valorizzarlo e auspicare che la ristorazione italiana adotti sempre più la ricetta locale per rilanciare i piatti della memoria, ma, soprattutto, piatti legati alla storia e alla tradizione, con materie prime di origine territoriale.”
Grazie al lavoro di squadra dell’Accademia delle Imprese Europea, la tecnologa alimentare Dott.ssa Stefania Crucitti, responsabile dell’area tecnica agroalimentare di Accademia delle Imprese Europea, in collaborazione col Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha predisposto le linee guida operative sia per quello che riguarda la classificazione PIT, sia nell’ambito della creazione dei “Menù Identitari”.
Su quest’ultimo punto, grazie al prezioso e costante lavoro del Distretto Identitario Alimentare, coordinato dal Maestro Paolo Caridi, sono stati già individuati, all’interno dei tredici distretti identitari calabresi, le realtà di ristorazione che adotteranno il disciplinare gastronomico e daranno vita all’identità gastronomica territoriale, che è espressione della cultura culinaria italiana e della dieta mediterranea. Il ristoratore è protagonista e ambasciatore nel mondo, realizzando uno o più piatti identitari territoriali, utilizzando il paniere PIT del territorio di appartenenza.
Parallelamente all’ambito gastronomico, Accademia delle Imprese Europea si sta impegnando su tutto il territorio per il potenziamento del paniere a marchio di tracciabilità PIT che consentirà ad ogni realtà di ristorazione di poter ampliare la scelta delle materie prime tra le varie eccellenze calabresi.
“Il nostro lavoro” conclude Ariobazzani “è quindi finalizzato ad implementare il turismo enogastronomico con forti ricadute economiche sui vari territori”