Sul BURC n. 233 del 25 ottobre è stata pubblicata la legge regionale di abolizione del certificato medico di rientro a scuola dell’alunno dopo malattia.
E’ la conclusione di una battaglia che la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) della nostra Regione porta avanti da diversi anni. Per questo ringraziamo la sensibilità di tutti i gruppi politici regionali che hanno condiviso le nostre motivazioni su una scelta di civiltà utile a liberare le famiglie e i medici da un atto burocratico inutile e senza alcun senso. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Regione on. Roberto Occhiuto ed ai capogruppo on. Comito (Forza Italia) e on. Loschiavo (Gruppo Misto) e alla Presidente della Commissione Affari Generali on. De Francesco che hanno seguito tutto l’iter della legge. Infatti, la Calabria è la prima regione del sud che abolisce questo certificato già abolito da diversi anni da dodici regioni, tutte del centro-nord, e questo fa sicuramente onore al tutto il Consiglio Regionale attuale. Si trattava di un certificato previsto da una legge del 1967, ormai anacronistico in quanto oggi tutti i bambini vengono visitati dal pediatra di libera scelta che concorda con i genitori il periodo di cura e convalescenza. Inoltre, oggi sappiamo bene che la contagiosità delle varie malattie infettive comuni nell’infanzia e nell’adolescenza è maggiore nel periodo di incubazione (quando il bambino ancora va a scuola) e all’esordio della malattia, mentre si affievolisce progressivamente durante la fase acuta per scomparire durante la convalescenza. L’esperienza nelle regioni che, ormai da diversi anni, hanno sostituito il certificato con l’autocertificazione della famiglia, dimostra che non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe.
La nuova legge regionale prevede che tale certificato rimanga solo per le malattie soggette a notifica al servizio di igiene pubblica della ASP, che sono situazioni specifiche e limitate che hanno periodi di isolamento domiciliare ben stabiliti. In tutti gli altri casi di assenza dell’alunno per malattia (cioè quasi tutti), la giustificazione diventa un atto amministrativo che deve essere regolato tra l’istituzione scolastica e la famiglia, senza caricare incombenze burocratiche sui medici già oberati da altri fardelli burocratici sempre maggiori che rubano tempo importante all’attività assistenziale.