«Si procede spediti – ha spiegato Romeo – verso la risoluzione di una questione complessa e che ha attraversato diverse battute d’arresto. Grazie al lavoro dell’amministrazione e, in particolare, del sindaco Falcomatà, siamo riusciti ad ingranare la marcia decisiva per riuscire ad ultimare un’opera che pareva destinata ad essere un’eterna incompiuta. Il lavoro incessante ci ha consentito di individuare il percorso migliore e, adesso, iniziamo ad incassare i risultati positivi di un’attività complessa, quasi al limite dell’impossibile. Ringrazio il Ministero della Giustizia per aver creduto, fortemente, nella determinazione dell’amministrazione Falcomatà e, al tempo stesso, la mia gratitudine non può che essere rivolta anche ai tanti tecnici e funzionari che hanno condiviso con noi il sogno di poter vedere realizzato, finalmente, questo grande progetto».
«La sottoscrizione del protocollo per il completamento del Palazzo di Giustizia, alla presenza dell’allora ministra Marta Cartabia – ha ricordato il consigliere comunale – è stato il primo passo verso il raggiungimento di un obiettivo ambizioso. Quindi, insieme al viceministro Francesco Paolo Sisto, ed al Direttore Generale del ministero, Massimo Orlando, abbiamo impresso la forte accelerata che, oggi, ci consegna delle date precise da segnare sul calendario. La procedura di gara per i lavori del Tribunale, infatti, è stata avviata ieri, con la pubblicazione sulla La Gazzetta ufficiale dell’Ue. Venerdì, invece, sarà disponibile sulla Gazzetta ufficiale italiana, con scadenza dei termini fissata al prossimo 12 febbraio. Nel breve volgere di pochi anni, il nuovo Palazzo di Giustizia sarà nelle disponibilità dei cittadini di Reggio Calabria».
«Un sogno che va concretizzandosi – ha concluso Carmelo Romeo – e che ho inseguito sin dal primo giorno in cui ho avuto l’onere di ricevere la delega di settore dal sindaco Giuseppe Falcomatà. La circostanza odierna, dunque, mi rende particolarmente felice perché penso di aver contribuito, nel mio ruolo, al ribaltamento di una storia che sembrava segnata. Il segno, ora, lo abbiamo impresso noi essendo riusciti ad accorciare il percorso verso il taglio di un traguardo decisivo, contro il disfattismo di chi opera, in questa realtà, affinché nulla cambi. Invece, parlano i fatti e ci raccontano che un futuro migliore non solo è possibile, ma è già in costruzione. Bisogna, dunque, continuare a coltivare la fiducia cosicché il raccolto sarà pieno di buoni frutti».