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Lamezia: tentano di truffare anziana con finta cauzione, due arresti

Un presunto maresciallo e da un altrettanto presunto avvocato hanno provato a truffare un'anziana che ha avvertito quelli veri

di Sebastiano Plutino

“Suo figlio ha causato un incidente ed è stato arrestato. Serve una cauzione di 10.000 euro per scarcerarlo”. A sentirselo dire, da un presunto maresciallo dei carabinieri e da un altrettanto presunto avvocato, è stata un’anziana che però, insospettitasi per l’insolita richiesta, ha avvertito i carabinieri veri.

E’ così che due soggetti, di 23 e 40, un uomo e una donna, entrambi di origini campane, sono stati arrestati per truffa dai carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Principale e della Compagnia.
I due – che avrebbero agito insieme a due complici – avevano detto all’anziana che il figlio, a bordo della propria auto, aveva investito una persona e che sarebbe stato condotto in carcere se i familiari non avessero versato una somma di circa diecimila euro a titolo di cauzione a un collaboratore che si sarebbe presentato poco dopo nella sua abitazione per il ritiro di quanto dovuto. La vittima ha quindi chiamato i carabinieri che hanno attuato un dispositivo di osservazione a ridosso dell’abitazione della donna. I militari hanno subito notato un uomo e una donna che si stavano dirigendo verso la casa e non appena si sono avvicinati alla vittima per prendere il denaro, li hanno arrestati. Gli arresti sono stati convalidati dal Gip di Lamezia Terme che ha disposto gli arresti domiciliari.
Per sensibilizzare gli anziani, l’Arma da tempo ha in corso delle campagne di sensibilizzazione per richiamare l’attenzione sui potenziali rischi e sulle modalità di esecuzione di abili ingannatori

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