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Nuova Giunta a Reggio: Fi presenta mozione sfiducia. Le reazioni dei partiti

Cannizzaro annuncia presentazione mozione di sfiducia contro Falcomatà. Anche FdI Lega e Psi contro il Sindaco

di Sebastiano Plutino

“È una trama da film horror, che non poteva finire in maniera peggiore, quella che si sta vivendo nel Comune di Reggio Calabria dopo la presentazione della semi-giunta da parte del sindaco Falcomatà. E noi siamo pronti a dare battaglia contro questa deriva”.

Lo ha detto, nel corso di un incontro con i giornalisti, il coordinatore regionale per la Calabria e vicecapogruppo alla Camera di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, in relazione al varo della nuova Giunta comunale di Reggio annunciata sabato dal sindaco, Giuseppe Falcomatà, che, dopo il suo rientro alla guida del Comune a seguito dell’assoluzione nel processo in cui era imputato di abuso d’ufficio, ha nominato sei assessori su nove in attesa delle determinazioni da parte del Pd, partito di cui é espressione lo stesso primo cittadino

Cannizzaro ha annunciato che nella giornata di domani presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Falcomatà che é stata sottoscritta in presenza dei giornalisti.
    “Siamo fortemente preoccupati – ha detto il deputato – e precisiamo sin da subito che non siamo assolutamente disponibili a fare da stampella all’attuale maggioranza. Speravamo che il ritorno di Falcomatà alla guida della città rappresentasse l’occasione per uno slancio dell’azione politico-amministrativa. Il risultato, invece, è che l’intera coalizione di centrosinistra ha abbandonato il sindaco Falcomatà. L’intera impalcatura del centrosinistra che lo sosteneva fino a qualche ora fa non c’è più. È evidente lo sfaldamento di questa maggioranza. Non so quello che decideranno nelle eventuali interpartitiche che si terranno da qui a qualche ora. A pagare per tutto questo, però, sono i cittadini. Fossi stato Falcomatà, avrei già rassegnato le dimissioni. Ed è molto difficile che tutto torni come prima. Se si andrà ad una ricomposizione, sarà solo una finzione che si ripercuoterà inevitabilmente sulla città”. 

Alla conferenza stampa hanno partecipato i consiglieri di Forza Italia, Federico Milia, Antonino Maiolino e Roberto Vizzari, che si sono dettialtrettanto critici e preoccupati per la situazione politica che si é determinata nel Comune dopo la nomina della nuova Giunta”. Milia, in particolare, ha parlato diuna città che é ostaggio di una Giunta imbarazzante, che seppure composta da professionisti di tutto rispetto non avrà la possibilità di agire”. Secondo Maiolino,il sindaco Falcomatà ha, di fatto, ammesso il suo fallimento”, mentre per Vizzari, “alla luce di quanto é successo ieri, da oggi in poi mancherà la serenità per governare la città. Per questo – ha aggiunto Vizzari riteniamo che per l’Amministrazione comunale sia arrivata davvero l’ora di staccare la spina”.

Anche il Gruppo consiliare comunale di FdI verso la mozione di sfiducia alla nuova Giunta Falcomatà

“Come Fratelli d’Italia abbiamo dato mandato al capogruppo Demetrio Marino di capire se ci siano le condizioni per la  predisposizione di una mozione di sfiducia condivisa da almeno 13 componenti delle minoranze. In quanto è bene precisare che per poter depositare una mozione di sfiducia serve che la stessa sia sottoscritta da almeno i 2/5 dei componenti del consiglio, che corrisponde a 13 consiglieri comunali; questo perché serve un’azione concreta, e non solo mediatica, che ponga le basi per chiudere una stagione politica – a conduzione centrosinistra – che sarà ricordata per i disastri amministrativi e per le brutte figure. Successivamente chiederemo al PD e ai gruppi di maggioranza che hanno esplicitamente dichiarato che il sindaco ha comportamenti antidemocratici ed individualistici, di unirsi alla minoranza e votare insieme la mozione e quindi voltare pagina, una volta per tutte, per il bene della città.  Al tempo stesso, offriremo la possibilità a Pd, Dp e Socialisti di dimostrare che quello che scrivono sui giornali corrisponde al loro reale pensiero.  Anche per loro è giunto il momento di uscire fuori dall’ equivoco; perchè ormai è chiaro a tutti che l’ amministrazione comunale è al capolinea!”

 

Falcomatà. Maraio-Incarnato, azzeramento giunta mortifica coalizione, bene Pd che non accetta “proposta indecente” 

“Il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, dopo avere riconosciuto il valore e l’ottimo lavoro della giunta, composta da partiti  che lo hanno sostenuto e dunque eletto primo cittadino, decide di azzerarla, mortificando in un solo colpo tutto l’impegno e i risultati che fino ad ora sono stati portati a termine. Un atteggiamento incomprensibile che con la politica ha poco a che vedere e che probabilmente il centrosinistra pagherà in termini di consenso”. Così in una nota congiunta Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi, e Luigi Incarnato, segretario regionale del Psi Calabria. 
“Apprezzabile l’atteggiamento assunto dal Partito Democratico che non ha accettato una “proposta indecente”, quella di piegarsi a un’offerta (quella di “riempire” tre caselle rimaste vacanti, come se contasse il numero e non le competenze), che avrebbe messo all’angolo una coalizione e mortificato la politica. Avevamo posto il problema mesi fa direttamente alla Segretaria Elly Schlein, che aveva condiviso le nostre preoccupazioni”- hanno proseguito Maraio e Incarnato. “Un sincero ringraziamento all’assessore socialista Irene Calabrò, che in questi anni, con un lavoro encomiabile fatto di determinazione e competenza, ha garantito alla città un vero contribuito per la sua rinascita

 

Al dissenso sulla nuova Giunta Falcomatà si unisce anche il prof Arillotta

“Passate le feste, la Città si svuota. Partono i giovani … la ricchezza … la speranza … il futuro. E le case restano vuote … vuote.

In concomitanza, Falcomatà ha presentato la nuova Giunta municipale.

Una scelta difficile, solitaria ed isolata, ma forse obbligata per uscire dall’angolo nel quale lui stesso si era cacciato quando, reintegrato nelle funzioni, ha pensato di scrollarsi di dosso le critiche ai 10 anni di sua gestione, scaricandole sulla Giunta che lui aveva lasciato prima della sospensione e su chi aveva pensato di essere in squadra, nella sua squadra, e che certamente in questi anni non ha mosso un passo che non fosse concordato con lui. In cosa gli assessori dimissionati hanno demeritato? Perché hanno fallito tanto da rendere necessario un ricambio contro la volontà dei partiti? In cosa hanno fallato rispetto all’impostazione ed all’andamento pre sospensione?

Non è stato detto. Nessuno l’ha detto. Ma tant’è!

Oggi si sarebbe pretesa una riflessione meno superficiale e comoda che buttare la croce addosso a ignari malcapitati. Una riflessione vera sull’approccio con cui proseguire questa esperienza amministrativa in quest’ultimo scorcio di consiliatura.

Riflessione che questa compagine amministrativa non può fare, perché non potrebbe eludere la brutalità, sotto il profilo politico e democratico, dalla quale è nata, e che risiede nello sfregio del commissariamento per infiltrazioni mafiose, e nella gestione della terna commissariale.

Se così è, ed è, la responsabilità dell’attuale, pietoso, stato delle cose, non è tanto, o solo, di Falcomatà, ma piuttosto del PD, che, attraverso i suoi esponenti locali e nazionali se l’è assunta quando ha  ritenuto lecito e legittimo sovvertire l’ordine istituzionale e democratico attraverso percorsi impropri, fino ai noti limiti inimmaginabili, sia nei confronti delle persone, ed in particolare di una, Peppe Scopelliti, e sia nei confronti della Città, con quel commissariamento frutto di una concezione irricevibile della democrazia e del vivere civile.

È il PD che ha buttato allo sbaraglio una classe dirigente incerta e tentennante, senza offrire una visione, un progetto, alternativo a quello che negli anni precedenti aveva fatto di Reggio, oggi si riscopre dopo anni di contumelie, una Città di riferimento sia nel Paese, che in Europa che nel Mediterraneo.

Orbene! Il conto non deve essere reso da Falcomatà, ma dal PD e da coloro i quali lo hanno rappresentato e lo rappresentano in questa Città e anche fuori.

Perché, dopo 10 anni di gestione, … passate le feste, la Città si svuota … partono i giovani … la ricchezza … la speranza … il futuro … e le case restano vuote … vuote … anche di quelli del PD.”

Prof. Paolo Arillotta

 

 

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