Il deputato Francesco Cannizzaro ci ricasca ancora. Vaneggia, attaccando incomprensibilmente il sindaco Giuseppe Falcomatà per un semplice sopralluogo in cantiere, rivendicando paternità, diritti d’autore, primogeniture e copyright sulla realizzazione della Gallico-Gambarie. Pensavamo si fossero leniti i sintomi della “sindrome di Pippo Baudo” che, da tempo ormai immemore, costringe l’esponente della destra stefanita a vere e proprie bagarre mediatiche sul riconoscimento di meriti suoi o di suoi sodali per qualsiasi cosa si muova lungo il globo terracqueo ed oltre. Tutto ciò che di buono viene realizzato in questa città sembra sia esclusivamente “cosa sua”; neppure del partito di appartenenza. Constatiamo, con sommo dispiacere, che la scienza ancora non ha trovato una adeguata “medicina” per questa, altre e simili distorsioni della realtà. Perché, mentre Cannizzaro si affanna ad esaltare ruoli e meriti che (secondo sua personale opinione) gli spetterebbero, i reggini faticano a rintracciare un solo provvedimento che, portando la sua firma, abbia in qualche modo cambiato in meglio il territorio. Ed è uno sforzo che potrebbe partire da quando, un giovane Cannizzaro assessore al Comune di Santo Stefano in Aspromonte, iniziò a scalare le vette della politica arrivando a conquistare un seggio bloccato per l’accesso in Parlamento; questo sì un grande merito personale: accaparrarsi una posizione blindata fra le file di Forza Italia. Il futuro, invece, racconterà soltanto di splendide passerelle di ministri o colleghi di partito, di roboanti paroloni per promuovere questa o quell’altra iniziativa, di improbabili post sui social-network, di fascinosi emendamenti scolpiti nel ghiaccio.
Piuttosto, all’opinione pubblica, risalta la sua non piccola collezione di gaffes: l’ultima consumata in questo tiepido gennaio con l’annuncio del prossimo Capodanno Rai organizzato in riva allo Stretto e subito smentito dallo stesso Governatore Roberto Occhiuto.
Cannizzaro, per il suo bene, esca da questo involucro di cartapesta e si confronti, serenamente, con la concretezza dei fatti. La Gallico-Gambarie è un’opera nata nella notte dei tempi e che la Città Metropolitana, con impegno ormai costante, sta completando per il bene della comunità. Quando sarà, finalmente, ultimata non sarà merito di alcuno ed il recente sopralluogo del sindaco Falcomatà ha soltanto avuto lo scopo di illustrare ai cittadini lo stato di avanzamento dei lavori. Quando anche l’ultimo tratto sarà completato sarà una conquista ed una festa per tutti i cittadini e i turisti (ci auguriamo) che, in pochi minuti, potranno spostarsi dal mare alla montagna, con un ritorno positivo innegabile per l’entroterra reggino e non solo. Non è, dunque, una corsa per o contro qualcuno; lo è, a limite, solo per recuperare tutto il tempo perduto: ovvero i 30 anni serviti a costruire un’infrastruttura indispensabile. Stia tranquillo, quindi, il deputato Cannizzaro; gli sarà certamente riservato un posto in prima fila nel giorno del fatidico “taglio del nastro”. Non dovesse bastare, proporremo noi stessi l’intitolazione, in vita, di uno dei viadotti della GaGa. Tanto dovrebbe bastare a Chi, evidentemente, ogni qualvolta si reca a Roma per rappresentare il popolo reggino, passando dal Colosseo, non dimentica di ringraziare l’imperatore Vespasiano per aver concepito un capolavoro che il mondo intero invidia all’Italia.
Ci auguriamo che i lavori vengano ultimati presto ed a regola d’arte e che si ponga fine a questa ricerca patetica di una “Lady Gaga”