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Vibo: assunzione di una neuropsichiatra infantile. Soddisfatto il Consigliere Lo Schiavo

"Vinta battaglia per moltissime famiglie", dichiara il consigliere regionale Lo Schiavo, del Gruppo Misto Liberamente Progressisti

di Sebastiano Plutino

«Prenderà finalmente servizio dal prossimo 1° febbraio, nel reparto Pediatria dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, una specialista in Neuropsichiatria infantile. Con la pubblicazione della delibera del commissario straordinario dell’Asp, che approva la graduatoria della procedura concorsuale e dà il via libera alla relativa assunzione in servizio, giunge a compimento anche una mia lunga battaglia personale attraverso la quale ho invocato l’individuazione di tale figura, da anni attesa da tantissime famiglie vibonesi, finora costrette a lunghi ed estenuanti “viaggi della speranza” resi ancor più dolorosi dalla delicatezza della situazione vissuta dai propri figli».

È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti in un comunicato stampa in cui saluta con favore l’assunzione di una specialista in Neuropsichiatria infantile all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, avvenuta a seguito di una serie di interrogazioni consiliari, interventi a mezzo stampa e interlocuzioni con l’Asp avviate dallo stesso consigliere.

«Sono dunque estremamente soddisfatto per questo risultato a lungo auspicato – aggiunge Lo Schiavo – su una questione sollecitata da moltissimi utenti. Oggi rivolgo alla professionista vincitrice del concorso una proficua presa di servizio e una lunga attività che dia sollievo ai pazienti che vi si rivolgeranno e che, sono certo, troveranno nel presidio vibonese quel conforto che per lungo tempo hanno dovuto ricercare altrove. Questa vicenda dimostra chiaramente che, con tenacia e determinazione, anche dall’opposizione si può dare un contributo utile a smuovere le acque e sensibilizzare gli organi decisionali a beneficio del sistema sanitario e, soprattutto, delle fasce più deboli della popolazione che devono vedersi pienamente garantito il diritto di accesso alle cure nel rispetto dei principi costituzionali».

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