Il disegno di legge Calderoli per l’attuazione dell’Autonomia Differenziata è stato approvato ieri in Senato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti. Questo provvedimento, tuttavia, solleva preoccupazioni riguardo al suo impatto potenzialmente paralizzante per il Sud.
L’Amministrazione Comunale di Isola di Capo Rizzuto, attraverso l’impegno diretto del Sindaco Maria Grazia Vittimberga, aveva già cercato di dire la sua, cercando di sensibilizzare aderendo ad una serie di iniziative: l’adesione all’associazione “Recovery Sud”; il convegno “Stessi diritti da Nord a Sud” in collaborazione con il gruppo “Primavera della Calabria” e l’approvazione di una delibera di Giunta che richiedeva ufficialmente al Governo e alla Regione Calabria un “Regionalismo solidale”. Successivamente, il Sindaco aveva anche firmato un documento indirizzato al Presidente Mattarella, sottoscritto da 55 Sindaci del Sud.
Nonostante gli sforzi compiuti, l’approvazione del disegno di legge al Senato mette a rischio il lavoro svolto, poiché l’approvazione alla Camera potrebbe confermare questa normativa. Il regionalismo, così come è stato concepito, solleva dubbi sul fatto che possa effettivamente migliorare l’efficienza per l’intero paese, come sostenuto dai propugnatori, e potrebbe invece determinare un peggioramento delle condizioni per i comuni del Sud.
Amareggiata e delusa la Sindaca Maria Grazia Vittimberga:
“L’approvazione di questo DDL è un chiaro segnale di mancanza di unità nazionale, la Germania è diventata grande dopo l’unificazione, noi come sempre facciamo i passi indietro anziché guardare avanti. Nonostante gli sforzi e le illusioni, per il popolo del Nord ci saranno sempre due stati diversi all’interno dell’Italia, è una mancanza di cultura nazionale difficile scardinare. Il DDL Calderoli mira ad una divisione totale del paese, oltre al rischio di creare un’enorme disuguaglianza economica e sociale. Noi dobbiamo continuare a lottare, magari coinvolgendo anche i cittadini del Nord facendo capire che questa è un’ingiustizia che viola anche i principi della nostra Costituzione. Già oggi il divario sociale tra Nord e Sud è enorme, sia a livello infrastrutturale che di servizi pubblici, a questo aggiungiamo che nelle regioni del Sud il 21% della popolazione vive in condizioni di povertà e il tasso di disoccupazione è sempre più alto, ora si rischia di paralizzare completamente tutto, aumentare il livello di povertà e creare ancora più divario”