Per chi sta al Governo e non se ne fosse accorto ricordiamo che Poste Italiane ha un ruolo sociale nel nostro Paese, una presenza capillare su tutto il territorio nazionale: i circa 13.000 uffici postali sono distribuiti su tutti i Comuni del nostro Paese. Questo li rende dei veri e propri presìdi dello Stato, ruolo di fondamentale importanza soprattutto nelle frazioni periferiche, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi servizio utile.
Infatti oltre ai servizi postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione, presso gli uffici di Poste si può anche ottenere il rilascio di alcuni certificati anagrafici e previdenziali, il passaporto, e altri servizi per conto di PA ed enti locali.
Finché Poste Italiane rimarrà a controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in maniera capillare. Al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrebbe all’azienda le logiche del profitto, anteponendole agli interessi delle comunità. Questo significherebbe anche andare a minare la tranquillità dei lavoratori di Poste, inevitabilmente si avrebbero ripercussioni sui posti di lavoro e questo è un rischio che bisogna evitare fin da subito. Come vediamo una scellerata scelta governativa stravolge in negativo, ed a catena, molteplici aspetti della vita economica, sociale, lavorativa di migliaia di persone.
Ecco perché come Circolo “ReggioSud“ siamo preoccupati e, nel difendere Poste Italiane chiediamo a tutte le forze sindacali ma anche politiche di lottare affinché il governo non svenda al mercato ulteriori quote di Poste Italiane ad oggi in suo possesso e anzi potenziare il ruolo sociale dell’azienda.