Per 25 anni ha rappresentato un cult per gli appassionati di musica.
Torna in edicola “Ciao 2001”, la rivista che fece la sua comparsa in edicola nel 1969 e fu pubblicata, con cadenza settimanale, fino al 1994
Il successo del numero speciale pubblicato nei mesi scorsi, con migliaia di copie andate a ruba nel giro di poche ore, ha indotto l’editore, la “Sprea”, a tentare questa nuova avventura, sia pure ridimensionata rispetto al passato, visto che la periodicità, almeno per il momento, é bimestrale.
La nuova edizione di “Ciao 2001, dopo la “prima” svoltasi a Roma, nel Palazzo delle Esposizioni, davanti ad oltre trecento persone, é stata presentata nel “Museo del rock” di Catanzaro, struttura unica nel suo genere. Ed anche nel capoluogo calabrese l’iniziativa ha suscitato interesse e curiosità. Il produttore discografico Renato Marengo ed il musicologo Maurizio Becker, firme storiche di “Ciao 2001” e tra gli artefici della nuova edizione della rivista, hanno risposto alle domande del fondatore del “Museo del rock”, Piergiorgio Caruso e del pubblico, soddisfacendo le più svariate curiosità. La “Sprea”, tra l’altro, edita anche il mensile “Classic Rock”, diretto dallo stesso Becker. “‘Ciao 2001’ – dice Renato Marengo – non è stata soltanto una rivista ma una sorta di ‘guida’ per molti appassionati perché forniva ai suoi lettori importanti ‘imbeccate’. I suoi inviati, come Michel Pergolani a Londra o Armando Gallo a New York, realizzavano scoop incredibili incontrando i grandi musicisti dell’epoca direttamente a casa loro o a margine dei concerti, con testimonianze dirette e inedite. Ha rappresentato anche una ‘scuola’ per tanti giornalisti che poi hanno fatto la loro carriera in televisione o in altre testate importanti. È stato, in un certo senso, il ‘papà’ del giornalismo musicale specializzato, rivolgendosi ad un pubblico giovanile, e non solo, che aveva bisogno di avere come riferimento una rivista che lo facesse sentire realmente protagonista”. “Ne scaturì – afferma, da parte sua, Maurizio Becker – una sorta di identificazione nel contenuto del giornale da parte di tanti adolescenti, desiderosi di scoprire la musica di qualità sentendosene non semplici fruitori, ma protagonisti attivi. Un pubblico vastissimo e sempre più importante. E fu questo a determinare il successo della rivista”.
Celebri alcuni “scoop” realizzati da “Ciao 2001” dei quali si è parlato nel corso dell’incontro. Uno, celeberrimo, fu l’intervista realizzata nel 1974 da Renato Marengo con Lucio Battisti in contemporanea con l’uscita di “Anima latina”, un album che, per il suo carattere rivoluzionario sotto l’aspetto musicale e dei testi, rappresentò un unicum nella produzione della più celebre coppia del cantautorato italiano. E che fu anche il disco più venduto nella loro storia. Marengo la realizzò direttamente nello studio in cui fu prodotto l’album, in Brianza. Era lì come produttore di Tony Esposito e quando Battisti, dopo averlo incontrato e averci parlato, lui che non incontrava da anni la stampa, seppe da Mogol che era anche un giornalista, non si arrabbiò più di tanto, chiedendo soltanto di poter leggere l’intervista prima della sua pubblicazione e fornendo poi la sua approvazione. E le cinquecentomila copie vendute dall’edizione di “Ciao 2001” in cui fu pubblicata l’intervista a Battisti furono il numero più alto nella storia del giornale.