Il Comitato di Quartiere Mosorrofa, si complimenta con le forze dell’ordine per l’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, diretta dal dottor Bombardieri; apprezza le attività d’indagine, condotte dalla Sezione Operativa e dalla Stazione di Gallina della Compagnia dei Carabinieri di Reggio Calabria che ha portato alla individuazione dell’associazione a delinquere dedita allo smaltimento di rifiuti pericolosi che venivano puntualmente bruciati nell’area del mercato di Mortara-San Gregorio.
Insieme alla popolazione di San Gregorio-Mortara, abbiamo manifestato a Piazza Italia per chiedere l’immediata rimozione dei rifiuti e la bonifica delle aree interessate, perché anche Mosorrofa è vittima di enormi discariche abusive che periodicamente prendono fuoco. Ringraziamo la Prof. Stanganelli che, su nostra richiesta, dopo aver visitato i luoghi interessati, si è attivata presso le autorità competenti, Prefettura, Procura, Questura, Comune, ASP per chiederne l’intervento. Ricordiamo che è stato avviato uno studio epidemiologico su alcune zone della città di Reggio Calabria, (Mosorrofa e Sala di Mosorrofa ne sono dentro), per valutare il rapporto tra la residenza in quei quartieri e alcune malattie, soprattutto oncologiche.
Esprimiamo felicitazioni per la popolazione di San Gregorio – Mortara con l’augurio che questa operazione possa mettere fine allo sversamento illegale di rifiuti e che la bonifica dell’area avvenga presto e con carattere permanete. Nella nostra area, ancora nulla si è mosso, la discarica combusta di zona “Puzzo” è ancora lì in bella mostra; la discarica in via Sella San Giovanni direzione “Tracale” si ingrandisce sempre di più; lungo la San Sperato Mosorrofa e nella strada tra Sala di Mosorrofa e Cannavò continua lo sversamento di rifiuti. Nell’attesa di conoscere i risultati dello studio epidemiologico, che ci auguriamo negativo, auspichiamo un PRONTO INTERVENTO, sia delle forze dell’ordine, per stroncare la spregevole abitudine di gettare spazzatura nei luoghi non consentiti, che delle autorità competenti per la bonifica e il risanamento delle aree interessate.