Lungo le sponde calabro-sicule, crocevia di antiche civiltà, vennero collocati i miti più famosi del passato e leggende popolari che offrirono spunti preziosi a poeti, scrittori e ricercatori di tutto il mondo. Suggestionati dalle pagine dell’Odissea, viaggiatori stranieri di ogni tempo hanno sempre avvertito una paura ancestrale attraversando quel tratto di mare dove ” … le onde greche vengono a cercare le latine …” .
Il programma della manifestazione “Miti e Leggende nell’Area dello Stretto”, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha come scopo di rievocare tali eventi, quali pertinenze dell’area dello Stretto, crocevia di antiche civiltà, dove vennero collocati i miti più famosi del passato. Nel corso della nuova conversazione, giunta alla sua tredicesima edizione, a cura di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) sono stati accesi i riflettori sulla Fata Morgana. Un percorso tra letteratura, antiche credenze. Tornando al mondo reale tali effetti visivi si verificano in determinate condizioni atmosferiche nell’Area dello Stretto, nello specchio d’acqua tra Reggio e Messina, nel corso delle giornate estive, prive di vento. In quelle condizioni climatiche quando un fenomeno ottico ne rifrange la luce. Esso mostra le residenze abitative e la costiera siciliana in movimento o capovolte. Quelle pertinenze che si specchiano nel mare, sembrano così vicino dando l’illusione di potersi quasi toccare. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso della conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”.
Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 9 Marzo.