L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria, si appresta al nuovo appuntamento domenicale del 10 marzo presso la Sala d’arte “Le Muse” di via San Giuseppe alle ore 18, dedicato all’universo femminile.
La manifestazione, rientra nell’ambito della Giornata Internazionale della donna che nel 1977 vede un riconoscimento formale dell’Onu, con l’istituzione della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. Negli anni Ottanta in Italia, fino al 1996, lo stupro era considerato reato contro la morale e non contro la persona. Era quindi la violenza sessuale uno dei temi più sentiti durante le giornate di lotta. Successivamente il senso sociale e simbolico di questa data sembrò affievolirsi, ma, gli ultimi esiti di vari accadimenti hanno posto la donna al centro del dibattito sociale, politico, istituzionale. In anni più recenti il movimento Non una di meno, nato in Argentina, ha restituito forza simbolica a questa data: nel 2017 è stato proclamato per la prima volta uno sciopero globale e manifestazioni contro la violenza di genere, il machismo, le diseguaglianze che ancora sono vive nella società e in modo differente in tutto il mondo.
L’evento di questa domenica prevede, come ricorda il presidente Muse Giuseppe Livoti, dopo l’appuntamento di domenica scorsa che era volto ad approfondire i pericoli della comunicazione e diffamazione on line una prospettiva rivolta al mondo femminile, un viaggio sulle “Donne tra passato e contemporaneità approdando a Versi di Ro…so poesia allo specchio”.
Un viaggio con una conversazione che vuole attraversare l’universo femminile ed i suoi cambiamenti partendo dalla pubblicazione di Sonia Impala’, scrittrice reggina che ha dato alle stampe “Versi di ros…so poesia allo specchio” Edizioni G.C.L. L’autrice reggina in questa pubblicazione, continua Livoti, esprime il ruolo di donna ribelle ed anticonformista, un libro che parla di irrequietezza, componimenti che raccontano di aspetti diametralmente opposti di donne con caratteri completamente diverse, che convivono in un unico corpo. Parlano entrambe ognuna a modo proprio, esprimendo modi diversi di vedere la vita, vivere l’amore e manifestare i sentimenti. Nasce così la scelta di fare una riflessione aperta e condivisa con diverse figure istituzionali che racconteranno essere donne nel tempo, nella storia anche calabrese ed al tempo stesso capire le ragioni psicologiche e sociali che la vedono cambiare nella storia tra ‘800 e ‘900 approdando appunto a “Versi di ros..so”.
La conversazione vedrà Sonia Impalà scrittrice e poetessa che tratterà il ruolo attuale del mondo femminile tra virtualità essere e/o apparire, Elisa Mottola che nella qualità di psicologa proporrà al pubblico le diversità dell’universo femminile nel passato e nel contemporaneo, Angela Puleio – direttrice Archivio di Stato di Rc si soffermerà su donne identitarie che hanno avuto ruoli importanti ed hanno riscattato il loro essere nel tempo in cui hanno vissuto, mentre vari momenti saranno dedicati con il Laboratorio di Lettura Interpretativa delle Muse diretto da Clara Condello proprio per interpretare quel tempo nel tempo che …sembra non passare mai e l’attesa è così atrocemente lunga, i pensieri si attorcigliano tra di loro e non ti lasciano via di fuga, ti opprimono e ti consolano, ti martellano e ti illudono, ti ossessionano e ti rasserenano ed intanto attendi senza indugio. Occorre non dimenticare che già prima della guerra, in tutta l’Europa venivano fatte delle lotte affinché le donne potessero ottenere gli stessi diritti degli uomini. Da questo momento il ruolo della donna, comincia a cambiare.
Nasce un movimento femminista denominato “suffragette” formato da tutte le donne che si battevano per il diritto di voto facendo manifestazioni pacifiste come ad esempio lo sciopero della fame o disturbando le manifestazioni ufficiali senza usare mai violenza. Le suffragette si impegnarono anche per avere il riconoscimento del diritto alla parità di istruzione, di occupazione e di reddito tra uomini e donne.