“Apprendo dagli organi di informazione che la presidente dell’Ong internazionale “bon’t worry”, Bo Guerreschi, ha fatto un appello a più istituzioni, compreso me, affinché ci si occupi di un bambino di otto anni approdato su un barcone a Roccella Ionica, tolto alla madre e affidato ad una famiglia afghana dimorante nel territorio calabrese. La madre sarebbe rinchiusa in carcere per essersi opposta ad un tentativo di violenza sessuale ed è al contempo accusata di essere una scafista”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.
“Intanto – specifica il Garante – non ho ricevuto alcuna segnalazione formale ed il tutto si esaurisce nell’appello mediatico, che non mi mette nelle condizioni di potermi occupare della vicenda. Ho invano cercato un contatto telefonico su Internet senza reperirlo e ho inviato una mail per essere ricontattato senza ricevere risposta. Chiedo pertanto alla presidente dell’associazione di voler contattare i miei uffici per fornire i dovuti ragguagli al fine di valutare un possibile intervento, nell’ambito delle peculiari facoltà del Garante”.