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Palmi: gli studenti del Liceo Alvaro incontrano Gianluca Solla

Gli studenti del Liceo Alvaro di Palmi hanno incontrato il professore Gianluca Solla dell'Università di Verona

di Filippo Francesco Idone

Il 22 marzo, presso il Liceo Alvaro di Palmi, nell’ambito dei percorsi PCTO promossi dall’Istituto, si è tenuto un seminario intorno al rapporto tra scuola, tempo e vita, a cura del prof. Gianluca Solla, docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Verona, con introduzione del prof. Fabio Domenico Palumbo, docente di Scienze Umane presso l’Alvaro, a partire dai temi del volume Scuola. Filosofia di un mondo, a cura di Alessandro Pantano e Gianluca Solla, edito da Cronopio nel 2023.

Il seminario si è rivolto agli studenti delle classi quarte del Liceo pianigiano. La mattinata ha visto svilupparsi una discussione aperta sul senso del processo formativo all’interno della scuola, con le sue mancanze, i suoi fallimenti, i suoi inciampi, le sue malinconie, accanto alle sue pienezze, le sue speranze, i suoi incontri, le sue scintille di entusiasmo. Il prof. Solla ha dialogato con gli studenti dell’istituto e col prof. Palumbo intorno a un’idea di scuola come luogo di attesa di un infinito, di preparazione all’infinito, e ai concetti di desiderio, curiosità, attenzione, responsabilità, diritti e regole nel contesto educativo. Stimolati da un dialogo a più voci serrato e coinvolgente, le studentesse e gli studenti, insieme ai docenti del Liceo presenti in Aula Magna, hanno avuto modo di riflettere ad alta voce sul proprio vissuto scolastico in termini di noia e curiosità, di attenzione e di stanchezza, di incertezza e di speranza. Cosa significa dar voce al desiderio all’interno della scuola? La filosofia, così come la psicoanalisi, non può dare risposte definitive. Si tratta di prestare profonda attenzione a una domanda d’ascolto, a un desiderio, che non si indirizza necessariamente a qualcosa di specifico, ma chiede piuttosto un profondo ripensamento del nostro vivere la scuola, fuori dalle logiche della performance e della competizione, per restituire al tempo scolastico quel suo carattere di attesa intorno a una domanda infinita da parte degli studenti di un sapere vivo, di un sapere che è vita.

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