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Reggio: reperti del terremoto del 1908 acquisiti al patrimonio del Comune

Diversi monili e varia documentazione, già esposti nella mostra al Castello, saranno destinati al costituendo Museo civico cittadino

di Sebastiano Plutino

Orologi, spille, bracciali, catenine, anelli. Ma anche documentazione che traccia la storia di quei reperti a partire dal 1954 fino alle precedenti ricognizioni. C’è tutto questo e molto altro nel lungo elenco di oggetti riemersi dal terremoto del 28 dicembre 1908 e ora acquisiti al patrimonio dell’Ente del Comune di Reggio Calabria.

La Giunta, presieduta dal Sindaco Giuseppe Falcomatà, infatti, ha approvato la proposta di deliberazione con la quale vi è stata la presa d’atto del verbale di consegna di beni che la città ha già avuto modo di conoscere nei mesi scorsi grazie alla mostra, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, dal titolo “Valorizzazione della collezione di oggetti riemersi dal terremoto del 28 dicembre 1908” e allestita al Castello Aragonese fino al 10 marzo 2024.

I beni rinvenuti tra le macerie del sisma che sconquassò le due sponde dello Stretto erano precedentemente custoditi nei depositi della Banca d’Italia. Nel 2019 l’Amministrazione comunale reggina manifestò l’interesse a rientrarne in possesso ottenendo un positivo riscontro da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, d’accordo anche con il Ministero della Cultura. Un’acquisizione avvenuta con cessione a titolo gratuito.

L’obiettivo è quello di un allestimento definitivo che permetta a cittadini e turisti di poterne usufruire all’interno del costituendo Museo civico di Reggio Calabria, sito nei locali dell’ex Monastero della Visitazione. Nell’attesa, la Giunta comunale ha demandato al Settore “Sviluppo economico cultura e turismo” di verificare la possibilità di esporre alcuni reperti all’interno della Pinacoteca civica, così da consentire una immediata valorizzazione di un patrimonio di rilevante valore storico che custodisce la memoria di un evento catastrofico, ma dalle cui macerie la comunità reggina ha saputo rialzarsi con vigore e laboriosità.

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