Grande il valore politico del DUP (documento unico di programmazione) che è stato approvato in consiglio comunale, al quale lavoriamo da quando abbiamo redatto in campagna elettorale il programma, poi trasformato nelle nostre linee di mandato approvate il 30 settembre 2022.
Forse fin qui abbiamo dato alla Città l’idea che stavamo lavorando sulle emergenze e solo sui problemi imminenti e sulla loro risoluzione, quando invece c’è stato tantissimo impegno preparatorio in questi 21 mesi: e oggi se riusciamo a dire che il DUP solo formalmente segna l’inizio del mandato è perché di fatto noi abbiamo già messo in atto tanto. Abbiamo lavorato tutti dal primo giorno nel cercare di realizzare un’empatia tra il modo in cui abbiamo sempre visto questa città e il modo in cui la volevano amministrare.
Noi ci siamo presentati alla Città senza fare grandi promesse: abbiamo detto ci saremmo impegnati per uscire dal dissesto e lo abbiamo fatto; abbiamo promesso che un modo diverso di amministrare era possibile, un modo partecipato, trasparente, condiviso, in cui la parola d’ordine doveva essere ‘visione di città’. E non c’è stato un solo giorno in cui non abbiamo lavorato per rendere possibile una visione di città diversa: non ci sentiamo gli amministratori del post dissesto, ma quelli dell’anno zero.
Questo è il nostro primo DUP, ma viene in continuità con tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora: risultati già raggiunti e dai quali si riparte grazie alla possibilità di avere un primo bilancio che ci supporterà nell’azione. Su tutto abbiamo gettato le basi: gli obiettivi di ciascuna macroarea delle linee programmatiche sono tutti in itinere. A cominciare dai regolamenti (cittadinanza attiva, utilizzo dei beni condivisi) al bilancio partecipato 2025, ai consigli comunali aperti (il prossimo, appena saranno pronte le carte, quello sul ponte); ottenuti i finanziamenti per gli strumenti digitali semplificati e per i servizi delle politiche sociali; presentato un ‘bilancio Ambito 14’ e quasi concludese le stabilizzazioni dei lavoratori per strutturare in maniera organica le politiche sociali di ben 13 comuni. Ma il sociale per noi è di più, è tutto: i servizi sono il primo banco di prova per una Città civile e sociale, perché una città che non ha i servizi essenziali, che non ha spazi aperti al pubblico, che non riesce a vivere i suoi parchi e le sua spiagge, i suoi impianti sportivi, non ha spazi di socialità.
Il nostro bilancio ha un’impostazione differente: prima i bisogni dei cittadini, reperendo fondi per disabili, anziani, necessità genitoriali e familiari, rafforzando i servizi sociali (ottenuti finanziamenti per spiagge accessibili, esigenze disabili, anziani, superamento marginalità sociale, assistenza specialistica e domiciliare, progettazione PEBA), costituendo il garante dei diritti dei disabili (oltre il garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza).
Ma c’è molto altro in questo DUP è in questo previsionale:
– la valorizzazione del patrimonio comunale a fini sociali e culturali (l’ex scuola di Porticello sarà oggetto di richiesta di finanziamento; l’ex guardia di finanza a Cannitello non sarà più venduta a terzi; l’ex ISA sarà riqualificata con un pnrr; l’ex mattatoio nel suo esterno è già centro di aggregazione culturale; il salone del baseball Powell sarà attrezzato a sala riunioni adeguata; i beni confiscati avranno presto un regolamento e poi chiederemo finanziamenti a valere sui Por 24/27);
– il potenziamento dei servizi socio sanitari con il poliambulatorio prossimo hub territoriale per nuova assistenza di prossimità; le azioni messe in campo per il potenziamento dei servizi socio sanitari; le azioni di programmazione per il nostro poliambulatorio;
– la tutela ambientale: con la programmazione delle risorse del decreto di emergenza ambientale, dando priorità all’area di parcheggio di via Mazzini e, nei prossimi giorni, siamo nelle condizioni di indire la manifestazione d’interesse per i servizi relativamente all’autoporto. Un lavoro che si è fatto in tutti questi mesi per arrivare pronti al nostro primo piano triennale opere pubbliche. Ma anche i 2,5 ml di euro per il dissesto idrogeologico dei tre torrenti a nord perché il progetto si parli con quello sul riparcimento già in atto;
– le somme in bilancio per tutta la pianificazione della Città : PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche), PUT (piano urbano del traffico), piano spiaggia, Piano strutturale comunale;
– abbiamo tenuto conto di tutte le richieste dei cittadini: verifica della potabilità dei pozzi comunali, potatura, pulizia cunette e caditoie, pubblica illuminazione, segnaletica orizzontale e verticale, stadio, manutenzione edifici scolastici, archivio, biblioteca, cultura, legalità e turismo (poca cosa, ma che dà il senso del cambio di passo), lettura contatori di tutta la Città (per andare incontro ai villesi e combattere l’evasione), sostituzione gratuita su due annualità dei contatori con difetti di fabbrica.
Abbiamo lavorato fino ad oggi senza soldi ma con impegno personale e di gruppo, fantasia e creatività. Oggi diamo il senso delle scelte fatte in questo primo risicato bilancio previsionale: la coperta è stata corta ma abbiamo agito per rispondere alle esigenze primarie della città, nel pieno rispetto del mandato amministrativo ricevuto per rendere la città normale e vivibile.
Adesso ci auguriamo che cittadini, partiti, associazioni e movimenti si impegnino a valutare le azioni e si confrontino con un’amministrazione che vuole essere interprete dei bisogni di tutti per far sì che ciascuno si riappropri del senso di comunità.