Un consiglio comunale in seduta pubblica e aperta, convocato per il 12 aprile presso l’istituto professionale alberghiero e turistico “Giovanni Trecroci”.
Era stato preannunciato più volte e da ultimo nell’assemblea aperta ai cittadini del 17 marzo avevo chiarito che per riunire un civico consesso occorre predisporre atti idonei al fine di produrre le giuste determinazioni a tutela della Città.
La commissione di studio, insediatasi in seno alla commissione consiliare territorio, ha impegnato esperti di comprovata competenza sull’assetto ambientale, urbanistico e legale e ha già restituito esiti e osservazioni riguardo al progetto. Posizioni, quelle dei professionisti, tecniche e scientifiche a supporto dei lavori consiliari.
La decisione di convocare un Consiglio comunale aperto, a brevissimo termine, è stata indotta dalla scadenza il 13 aprile per l’invio delle osservazioni cosiddette VIA/VAS al Ministero dell’Ambiente, ma anche a seguito della richiesta a me inoltrata dal gruppo consiliare di maggioranza “Citta’ in movimento”. Un tempo ritenuto, dunque, idoneo, considerate le circostanze, all’esito dei lavori della commissione, ma che sarà supportato dall’invito a tutti i portatori d’interesse, di produrre osservazioni preliminari da recepire e rendere atti pubblici degli stessi lavori consiliari e implementato da quanti vorranno intervenire nella seduta con il proprio personale contributo.
Le determinazioni rispetto alle osservazioni e ai pareri da rendere sul progetto saranno assunte dall’intero consiglio comunale con la consapevolezza che il Consiglio comunale è sede di tutte le posizioni della Città, che a diverso titolo e con diverse sensibilità si articoleranno nella seduta a motivo del senso di responsabilità che anima ciascuno nella tutela del territorio.
Fiduciosa che il proficuo confronto, già avviato in varie sedi, istituzionali e non, sarà il presupposto per lo svolgimento di lavori consiliari senza alcun dubbio espressione di una comunità partecipe, attenta e consapevole, a tutela del territorio e a garanzia di una generazione a cui lasciare in eredità un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico orientato verso un serio ed urgente sviluppo economico.