Il testo definitivo della cosiddetta “riforma delle Circoscrizioni,” modificando l’art. 17 del TUEL (D.Lgs. 267/2000), prevede l’istituzione obbligatoria delle circoscrizioni per i comuni con popolazione superiore a 120.000 abitanti e per i comuni capoluogo della città metropolitana. Le circoscrizioni dovranno avere una popolazione media non inferiore a 30.000 abitanti.
Questa premessa rende concreto il pensiero che da sempre ci appartiene, ossia, la necessità di un rapporto di prossimità tra i cittadini e le istituzioni. Crediamo che per raggiungerlo sia, dunque, necessario la reintroduzione delle circoscrizioni nella nostra città. Da anni ci si lamenta dello scollamento gravissimo tra istituzioni e cittadini, dell’assenza dei presidi intermedi. Le tante zone periferiche cittadine si trovano isolate, impossibilitate ad interloquire o semplicemente a segnalare esigenze, problematiche o proposte alle istituzioni (da loro democraticamente votate).
La democrazia ha bisogno della partecipazione dei cittadini, che deve quindi essere favorita in ogni modo possibile. In più non essendoci circoli, sezioni di partito etc. l’unica palestra per i giovani che intendono avvicinarsi alla politica ed alle istituzioni può essere la Circoscrizione stessa.
Il ripristino delle Circoscrizioni era ed è un punto programmatico importante della coalizione di centrosinistra per la quale ci siamo spesi ed impegnati.
Per questi motivi e molti altri crediamo sia importantissimo accelerare l’iter di istituzione di questi presidi democratici, ritenendo inspiegabile il rallentamento subito nelle ultime settimane. Plaudiamo l’impegno del presidente della commissione decentramento, avv. Giuseppe Marino, che fin qui ha percorso l’iter che deve portare a raggiungere l’obiettivo nei tempi previsti. Siamo, altresì, stupiti nell’apprendere che ci siano state divergenze di opinioni e addirittura qualche netta contrarietà sull’argomento in seno alla maggioranza comunale, proprio perché questo era uno dei punti di forza del programma elettorale. Proprio per evidenziare il fatto che il ripristino delle circoscrizioni è esigenza sentita fortemente dai cittadini, vogliamo ricordare che anche la minoranza di centrodestra la caldeggia, riconoscendone la necessità per dare maggiore “voce” ai cittadini.
Una battaglia, quindi di tutti, al di là dei colori politici.
Abbiamo più di due anni di tempo e alcuni bilanci comunali da votare… c’è il tempo necessario per trovare una sintesi e le risorse necessarie.
700.000 euro sono già messe a disposizione dal ministero e vincolate per avviare i primi step relativi al decentramento amministrativo.
Siamo sicuri di parlare anche in rappresentanza della maggioranza della popolazione che beneficerà di uffici decentrati dove interloquire con rappresentanti istituzionali e far giungere più agevolmente le proprie istanze.Tutti noi siamo coscienti che è stato un grave errore eliminare le circoscrizioni e adesso abbiamo la concreta possibilità di rimediare a quell’errore, rimodulando e migliorandone la “mission”. Lo scopo sarà anche agevolato dal fatto che ci sia in atto la riqualificazione di molte strutture che prima ospitavano i consigli circoscrizionali, avendo dunque anche sedi pronte all’utilizzo.
Il presidente Marino ha fatto la proposta, da noi condivisa, di suddividere la città in 5 aree di circa 30.000 abitanti, dunque le circoscrizioni sarebbero cinque, un numero sufficiente a promuovere un rapporto di prossimità tra istituzioni e cittadini senza cadere in sprechi di denaro pubblico o eccessiva burocrazia. Apparati snelli e moderni, che forse riusciranno a far tornare la gente comune alla politica.
Per gli approfondimenti ed i dettagli il Circolo Reggio Sud chiama a raccolta i cittadini, i comitati, gli ex consiglieri di circoscrizioni per un dibattito /incontro dove esporre suggerimenti, proposte, modifiche e tutto ciò che si ritiene utile.
Vorremmo così dare un contributo fattivo alla commissione e chiarire eventuali dubbi per fare emergere tutti i lati positivi di questa straordinaria operazione di rappresentanza allargata e capillare. Perché, per dirla alla Gaber, “Libertà è partecipazione”.