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Circolo Agorà: conversazione sul centenario nascita di Walter Chiari

La conversazione sul centenario dalla nascita di Walter Chiari, organizzata dal Circolo "L'Agorà", si terrà il 15 maggio sui social network

di Sebastiano Plutino

Con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Verona, e la collaborazione con la storica casa editrice “Dellisanti”, il Circolo Culturale “L’Agorà”, organizza una giornata di studi sul tema1924-2024: nel centenario della nascita di Walter Chiari”.

Dopo i saluti istituzionali, seguiranno gli interventi del giornalista Antonio Dellisanti, direttore dell’omonima casa editrice. Di seguito, l’intervento del critico cinematografico Domenico Palattella, autore di “Walter Chiari 100 e … lode”.  Concluderà la giornata di studi su Walter Chiari, il Vicepresidente del Circolo Culturale “L’Agorà”, Antonino Megali, che ne delineerà le doti umane ed artistiche.

Walter Chiari uno dei più grandi talenti del cinema, del teatro italiano e dei più famosi comici dello spettacolo nazionale, nacque l’8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre Carmelo Annicchiarico era un funzionario di Pubblica Sicurezza originario di Grottaglie, la madre Enza (Vincenza) Tedesco, cui Walter fu sempre legatissimo, era maestra elementare. Walter Chiari, pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarìco, è stato un attore, comico, cabarettista e conduttore televisivo italiano. Attore teatrale, cinematografico e televisivo, è stato uno dei più noti comici dello spettacolo italiano. Al suo attivo 112 film, l’esordio già nel 1946 (“Vanità” di Giorgio Pastina), la chiamata di Luchino Visconti (“Bellissima”, 1951) il successo personale con Blasetti (“Io, io, io e… gli altri”, 1966). In teatro è stato mattatore della commedia musicale e del teatro di rivista (incredibili i suoi successi tra “Buonanotte Bettina”, “Il gufo e la gattina”, “Un mandarino per Teo” a cavallo tra gli anni ’50 e ’60), ma anche carismatico attore di prosa (da “La strana coppia” con Renato Rascel nel 1966 a “Finale di partita” da Beckett vent’anni dopo). Deve il suo successo soprattutto alla tv di cui divenne protagonista fisso fin dal 1958 quando apparve insieme a Carlo Campanini con il suo cavallo di battaglia, “Il Sarchiapone” che ogni volta riproponeva con aggiunte, modifiche, invenzioni in un flusso continuo di improvvisazione. Da allora e per oltre 10 anni fu un geniale mattatore e sperimentatore tra “Studio Uno” con Antonello Falqui regista, “Canzonissima” con Mina e Paolo Panelli, fino a “Speciale per voi”. 

Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso della nuova conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” che sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 15 maggio.

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