Un percorso pregievole quello dell’IC. Comprensivo Vitrioli – Principe di Piemonte che già dal 2019, all’esordio delle ricerche attivate all’interno del proprio patrimonio storico, ispirato dal fascino degli antichi registri, ha rispolverato l’antica disciplina della bella scrittura.
Il tempo ha restituito l’idea come vincente e degna di essere profusa e partecipata nella consapevolezza ancor più assoluta che la scrittura a mano sia la porta d’ingresso al dialogo con la propria identità, come il timbro della voce, ed il risultato di una serena riflessione che promana dall’intimo, ma soprattutto l’immersione in una realtà dove tutto è rallentato, dove il tempo non rincorre e l’elaborazione delle forme e dei segni genera un senso di appagamento.
Sulla scorta di questo convincimento sin da subito è stato avviato il Concorso didattico, Scriptorium, che oggi, giunto alla 5 edizione diventa Olimpiade Provinciale di Bella Scrittura trova come partner Ufficiale e sponsor l’Azienda Aurora Penne che sostiene tutti i partecipanti riconoscendo ai vincitori Penne preziosamente manufatte presso l’Officina di Torino ove sono stati altresì attivati percorsi laboratoriali a tema.
La collaborazione con un’Azienda di così antica costituzione, specializzata nella realizzazione di penne pregiate riempie ancor di più di contenuti l’Idea dell’Istituto Comprensivo, il quale, nell’attesa di tagliare il nastro del Centenario della Scuola Primaria Principe di Piemonte, rafforza la sinergia con Aurora, il cui proprietario e rappresentante legale, attesta entusiasmo e compiacenza. “In Stati come la Finlandia e la Scozia il tablet ha lasciato il posto alla penna ed al ritorno al corsivo, in Italia siamo in posizione di Start con questa metodologia e la scelta didattica del Vitrioli-Principe di Piemonte, dovrebbe essere largheggiata nel panorama dei programmi scolastici – commenta il Dr. Cesare Verona, che da sempre si spende perché lo strumento di scrittura assuma un valore intrinseco nella crescita di ogni individuo.
Lo scopo dell’Olimpiade non è quello di mettere in competizione una moltitudine di scolaresche, bensì di consentire che la Calligrafia possa divenire per tutti un’arte di autoeducazione del pensiero che garantisca un apprendimento scandito in tempi dove tutto è rallentato e va osservato.
L’auspicio è quello di poter registrare una grande partecipazione di allievi della provincia reggina che, guidati da un movimento coordinato tra l’arto, il polso e la mano, possano provar diletto nel destreggiarsi nell’uso di una penna che restituisca loro i simboli del proprio spirito e della propria mente.
Non v’ha cosa che pesi men della penna, né più di quella diletti: gli altri piaceri svaniscono e dilettando fan male; la penna stretta fra le dita dà piacere, posata dà compiacimento, e torna utile non a colui soltanto che di essa si valse ma ad altri ancora e spesso a molti che sono lontani, e talvolta anche a quelli che nasceranno dopo mille anni. (Francesco Petrarca – Epigrafe interna dell’Officina della Scrittura Aurora Penne – Torino)