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Neonata trovata morta Villa S.G., Marziale: “Degrado sociale non significa spietatezza”

"L'episodio rappresenta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere", dichiara il Garante per l'infanzia della Regione Calabria, Marziale

di Sebastiano Plutino
Dichiarazioni forti e sentite quelle del Garante per l’infanzia e dell’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, della Regione Calabria, in seguito all’orrenda scoperta del corpicino di una neonata, rinvenuto da un pescatore, dentro uno zaino sugli scogli, a Villa San Giovanni
“A nessuno è dato trarre conclusioni sul “come?” e “perché?” una neonata sia stata trovata priva di vita, con ancora il cordone ombelicale attaccato, tra gli scogli del mare di Villa San Giovanni. Ogni congettura sarebbe arbitraria, generica e soprattutto mancherebbe di rispetto alle autorità inquirenti. Ciò che invece va detto è che l’episodio desta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“A chiunque potrà venire in mente di inquadrare questa morte entro il perimetro di un contesto di degrado sociale, ma ciòevidenzia il Garante non basta a giustificare in alcun modo la mancanza di pietas, anzi denota spietatezza nel modo di disfarsi, ponendo il corpicino in una busta di plastica a sua volta contenuta in uno zaino. Ciò è davvero inaccettabile”.
Per Marziale:Che la bambina sia morta prima o dopo essere gettata in mare lo dirà l’autopsia, ma in entrambi i casi la verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana”.

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