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San Costantino Calabro: picchiano clochard e fanno un video, denunciati 6 minori

6 minorenni hanno picchiato un senzatetto, girato un video e bruciato i suoi oggetti. Dura condanna del Sindaco e Garante Marziale

di Sebastiano Plutino

Sei giovani, tutti minorenni, hanno aggredito e picchiato selvaggiamente un clochard di origine romena che dormiva nei locali abbandonati di un centro di formazione professionale, riprendendo con i loro cellulari le varie fasi del pestaggio.

É accaduto a San Costantino Calabro, nel Vibonese.

I responsabili sono stati individuati dai carabinieri e denunciati alla Procura della Repubblica per i minorenni di Catanzaro con l’accusa di maltrattamenti, percosse e lesioni, con l’aggravante dei futili motivi.

Il clochard è stato sorpreso nel sonno dai minori e picchiato con calci, pugni e schiaffi. I giovani responsabili dell’aggressione hanno anche dato fuoco agli oggetti che il romeno aveva con sé, compresi gli effetti personali ed i vestiti.
A fare scattare le indagini che hanno portato all’identificazione dei sei aggressori è stata la denuncia presentata dallo stesso senzatetto alla caserma di San Costantino Calabro dei carabinieri.

Il sindaco del centro del Vibonese, Nicola Derito, ha condannato l’accaduto. “Episodi del genere . ha detto Deritosono assolutamente da censurare e certamente danneggiano l’immagine della nostra comunità, che nella stragrande maggioranza è fatta di persone perbene. Si tratta di un fatto gravissimo anche perché commesso ai danni di una persona che non poteva difendersi. San Costantino Calabro, comunque, non è un paese violento. Ci tengo a ribadirlo”. 

Marziale: ” “Servirà controllo in famiglia per fermare questa pericolosa deriva”

“Apprendere che sei minorenni avrebbero pestato di botte, umiliato, legato ed immobilizzato un senzatetto, per poi dare fuoco agli oggetti che aveva con sé, compresi effetti personali e indumenti, suscita un moto di indignazione irrefrenabile, ma soprattutto denuncia il fallimento totale delle agenzie educative”: è la reazione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, rispetto agli accadimenti di San Costantino Calabro, nel vibonese.
“Ci troviamo al cospetto di un episodio da ascriversi alla voce criminalità e non già devianza – spiega il sociologo – che rientra tra le problematiche che destano maggiore preoccupazione ed allarme a livello sociale. I dati nazionali, estrapolati dalle dichiarazioni dei presidenti delle Corti d’Appello ad apertura di anno giudiziario, confermano una situazione pericolosamente emergenziale, che a furia di essere doverosamente riportati dalla cronaca finiscono per generare una sorta di assuefazione, mentre quanto sta accadendo non è normale, tantomeno accettabile”.
“In linea generale è la famiglia a rappresentare la principale incubatrice di baby criminali, perché – spiega Marziale la disattenzione di troppi genitori ed un permissivismo eccessivo provocano un eccesso di libertà che agli adolescenti arriva come autorizzazione a fare quale che vogliono, in un mondo che premia a suon di like sui social le peggiori scempiaggini. E, su questo punto c’è da spingere il legislatore a muoversi celermente per regolamentare i flussi, perché il mancato esercizio dell’autorevolezza propria della genitorialità delega proprio ai modelli mediali la funzione educatrice, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L’emulazione digitale deviante e criminale è, allo stato, il pericolo maggiore con il quale fare i conti”.
“L’adolescenza è un momento particolarmente delicato nella vita di un individuo – dice ancora il Garantee laddove la famiglia non riesce a porre freni ecco annidarsi la necessità di aggregarsi, di fare “baby gang”, i cui componenti sono accomunati dal desiderio di essere rispettati dalla società, di trasgredire, sentirsi invincibili, seminando violenza e terrore tra i propri coetanei e gli adulti”.
“Non c’è altra soluzione per il sociologoche ricentrare prima che sia troppo tardi il ruolo fondamentale della famiglia, cui spetta il compito di educare. Il ruolo genitoriale, per quanto possa risultare difficile, deve includere elementi di comprensione, ma soprattutto di severità e controllo nella giusta misura. Ed un altro tassello, nell’ottica di una prevenzione efficace, è rappresentato dalla scuola, ma in tal senso bisogna purtroppo rilevare che nel sistema italiano contemporaneo esistono falle che dovrebbero essere chiuse in fretta”.

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