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Costituzione Italiana: Carta tradotta nei dialetti italiani

I 139 articoli sono stati tradotti nei dialetti di capoluoghi di regione ed inseriti in un unico volume per avvicinare Carta alla gente comune

di Sebastiano Plutino

Un’iniziativa significativa per avvicinare ancora di più la gente comune alla Costituzione ed al suo messaggio di unità e fratellanza: i 139 articoli della Legge fondamentale dello Stato sono stati tradotti nei dialetti dei capoluoghi di regione del nostro Paese ed in due lingue di minoranza, perché tali sono considerate a livello normativo, il sardo ed il friulano, raccolti in un volume, pubblicato dall’Editoriale Anicia, che si caratterizza per curiosità e spunti di riflessione.

Il libro è a cura di Vito Tenore, presidente di Sezione della Corte dei Conti in servizio nella Sezione giurisdizionale della Lombardia, che si è avvalso della collaborazione di 22 colleghi in servizio nelle varie sedi regionali. Insieme a loro un ruolo fondamentale per la traduzione degli articoli della Costituzione è stato svolto da un gruppo di appassionati ed esperti in lingue e dialetti regionali.
Nel volume sono pubblicati anche due QR-code che consentono l’ascolto della Costituzione in lingua italiana e in una versione multidialettale.

“Abbiamo voluto declinare la Costituzione, salvaguardandone l’unicità – spiega Vito Tenoree l’abbiamo adattata alla musicalità che c’è dietro ogni dialetto ed ogni lingua di minoranza. Un’operazione che ha consentito di recuperare tante peculiarità del territorio e che ha avuto anche lo scopo di avvicinare la nostra meravigliosa Costituzione a fasce di popolazione culturalmente meno attrezzate. Abbiamo intenzione di proporre il volume anche nelle scuole per coinvolgere i nostri ragazzi. Magari il dialetto può aiutare a comprendere meglio e rendere più appetibili alcuni passaggi tecnici della Carta. Un messaggio che serve anche a sottolineare l’unità del nostro Paese sancita proprio dalla Costituzione. La lettura di questo volume permetterà anche di poter disporre di una sorta di menù degustazione di tutti i dialetti dei capoluoghi di regione. Si tratta quindi anche di una formidabile occasione per potere conoscere ed apprezzare questa grande ricchezza italiana”.

Una copia del volume è stata inviata, in occasione della festività del 2 giugno, al presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio. “Se loro vorranno – dice il giudice Tenore – saremo ben lieti di potere discutere di questa particolare chiave analitica della nostra Costituzione”.

“Deve essere chiaro – dice ancora Tenore – che lo scopo di questa pubblicazione non è quello di raggiungere un obiettivo di frazionamento regionalistico e di esaltazione delle peculiarità linguistiche locali. Abbiamo voluto perseguire, al contrario, una più compiuta conoscenza della bellezza e dell’unicità della nostra Carta costituzionale attraverso una suggestiva ed evocativa lettura in chiave territoriale. Ed a questa finalità se ne affianca una seconda: valorizzare la straordinaria capacità delle lingue di minoranza e dei dialetti di esaltare le caratteristiche storico-culturali dei popoli che li parlano, ma anche e soprattutto rendere più plasticamente concetti che possono apparire sovente complessi in italiano puro”.

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