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Bombardieri (Uil): “Impegnati nel contrasto a mafie e illegalità”

Il Segretario Generale Uil è intervenuto a Gizzeria al 1° corso della Scuola alta formazione antimafia, promosso dal Sindacato

di Sebastiano Plutino

“Noi abbiamo voluto con questa occasione ricordare che c’è un tema che riguarda questo Paese, che riguarda la legalità. La legalità è parlare di mafia, è parlare di chi viola i contratti sul lavoro, di chi non applica le norme sulla sicurezza. In modo particolare, la sensazione è che non se ne parli più. E non è una questione solo calabrese. Quindi c’è un problema complessivo di infiltrazioni mafiose, c’è un problema di come le mafie si organizzano per gestire spesso fenomeni anche lavorativi e noi come sindacato abbiamo sentito la necessità di formare e informare i nostri dirigenti e di essere pronti e attrezzati per rispondere di conseguenza”, così Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, parlando con i giornalisti a margine dell’inaugurazione a Gizzeria, in Calabria, del primo corso della Scuola di Alta formazione antimafia, un progetto promosso dalla Uil nazionale che ha affidato la formazione dei propri quadri e delegati, su queste tematiche, all’Associazione antimafia Noi, presieduta da Massimo Coluzzi e Federica Angeli, presidente onorario e giornalista di Repubblica che vive da anni sotto scorta, minacciata dalla mafia romana. All’iniziativa è presente la segretaria generale dell’Uil calabrese Maria Elena Senese.

“L’abbiamo fatto con Federica Angeli ha aggiunto con lei abbiamo creato questa prima scuola di alta formazione sulla mafia intanto per conoscere perché la conoscenza è l’elemento principale sul quale costruire poi le azioni. E poi per capire come muoversi in una mafia che si è trasformata, che oggi gestisce magari grandi aziende o gestisce grandi situazioni, e ovviamente mette in atto comportamento che per noi non sono accettabili. Far lavorare i lavoratori in nero, non applicare le norme sulla sicurezza, tenere comportamenti intimidatori per noi non è accettabile, quindi la necessità di partire dalla Calabria per dare questo segnale”.

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