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Consiglio aperto sul Ponte: Alternativa Popolare chiede dimissioni Falcomatà

Il Coordinatore Regionale di Alternativa Popolare, Massimo Ripepi, chiede le dimissioni di Falcomatà su questione Ponte ed indagine "Ducale"

di Sebastiano Plutino

Ieri a Palazzo San Giorgio si è tenuta la conferenza stampaIL PONTE, IL VOTO, LA STORIA” indetta dal Coordinatore Regionale di Alternativa Popolare Massimo Ripepi. Tanti i temi tratti in vista del Consiglio Comunale aperto sul Ponte sullo Stretto che si terrà oggi e che, a detta dello stesso, dovrebbe essere al centro dell’agenda politica di Reggio.  Tante le sfumature che ha toccato il Consigliere questa mattina, dall’importanza dell’infrastruttura, all’ingiustificabile contrarietà del centrosinistra, fino all’immobilismo politico di Giuseppe Falcomatà rispetto alla realizzazione del Ponte. Ripepi ha anche toccato l’argomento dell’Inchiesta Ducale che ha coinvolto il Primo Cittadino, chiedendone le dimissioni.

Ripepi: “Domani incontro con la Storia: rimarranno nella memoria i nomi di chi è a favore o contro il Ponte!”

“Ho sostenuto la costruzione del Ponte sullo Stretto per anni, perché ritengo che porterà ricchezza infinita alla nostra terra, impoverita da decenni. A tutti coloro che sostengono che prima debbano essere realizzate le opere collaterali, come strade e ferrovie, chiedo: perché non sono state fatte negli ultimi settant’anni? Se aspettiamo altri settant’anni, non le faranno comunque.” – ha esordito il Consigliere Comunale Massimo Ripepi – “A nessuno importa veramente della Calabria, di Reggio e della Sicilia! Tanto vale, a questo punto, fare prima il Ponte: quando si realizza una grande opera, si creano anche le opere collaterali. Il Ponte stesso ci permetterà di ottenere le infrastrutture che abbiamo sempre desiderato e che non sono mai state realizzate né dai governi di centrodestra né da quelli di centrosinistra!

Sul Consiglio comunale aperto, richiesto dallo stesso con una mozione del mese di febbraio, Massimo Ripepi si è così espresso: “Anche Pazzano aveva presentato una mozione (a parer mio ipocrita) nella quale però aveva espresso il dubbio che ‘prima di partire, dobbiamo essere sicuri che non rimangano opere incompiute’! Certo, anch’io spero che non parta e poi si fermi, ma chi può dirlo? Allora non iniziamo i lavori per paura che poi potrebbero fermarsi? Al contrario, io spero che i lavori partano subito, perché se questo governo durerà, in tre anni e mezzo si faranno opere tali da non poter poi più tornare indietro rispetto alla costruzione del Ponte.”

“Il Ponte genererà un beneficio smisurato anche all’Aeroporto dello Stretto. Inoltre, l’alta velocità e l’alta capacità, collaterali all’opera, andranno a dare beneficio anche al Porto di Gioia Tauro: altro gioiello di valore inestimabile!” – ha ribattuto il Consigliere – “Per questo domani parliamo di “incontro con la Storia”: i nomi di tutti coloro che domani si determineranno a favore o contro, rispetto al tema dei temi rimarranno per sempre indelebili nei libri storici, in un senso o nell’altro! Ad oggi, certamente, non è normale che il Sindaco di Reggio non abbia richiesto nulla, mentre dalla sponda messinese hanno convocato una commissione speciale sul Ponte!”.

“Domani, quindi, presenterò questa mozione e chiederò al sindaco di intervenire dove non si è mosso in precedenza. Gli chiederemo di valutare tutti i benefici del Ponte, già documentati nella mia mozione e riferiti a pareri di economisti ed esperti. Chi voterà contro questa mozione non sta votando contro Massimo Ripepi, che l’ha presentata, ma contro un processo che, comunque, potrebbe realizzarsi e far rinascere il nostro territorio. Come città dobbiamo esprimere il nostro parere e i cittadini devono sapere come la pensano tutti i consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione. I nomi di chi dirà NO al Ponte devono rimanere nella storia.

Falcomatà e l’Inchiesta Ducale, Ripepi: “Sono garantista fino alla fine, ma la situazione può creare blocchi nella macchina amministrativa! Chiedo le dimissioni.”

Ad esprimersi sull’inchiesta Ducale che ha travolto il Sindaco in questi giorni, anche il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia Massimo Ripepi: “La situazione depotenzia fisiologicamente la credibilità della Città. Ecco perché ho chiesto le dimissioni. Al di là del garantismo che ci porta ad affermare l’innocenza fino a sentenza definitiva, rimane il fatto che le intercettazioni pubblicate dimostrano relazioni moralmente intollerabili tra il sindaco di Reggio Calabria e il genero del boss della cosca Araniti. Un fatto che a prescindere dallo sviluppo giudiziario getta un’onta sulla città con i prevedibili blocchi che un amministratore responsabile dovrebbe scongiurare. Tutto ciò rischia di compromettere agli esordi un grande progetto: quello del Ponte sullo Stretto.”

In una sintesi dunque del mandato politico di Giuseppe Falcomatà, Ripepi ha evidenziato: ”Reggio ha visto prima il commissariamento per 18 mesi, poi 11 anni di Amministrazione Falcomatà durante i quali la città è stata messa in ginocchio sotto ogni punto di vista, poi la questione del Miramare seguita da un devastante blocco amministrativo prodotto dal timore di prendere qualsivoglia decisione. E adesso? L’inchiesta Ducale, che colpisce il sacrosanto diritto al voto. Con quale credibilità potremo sederci ai tavoli politici? Come potremo interloquire a livello nazionale e internazionale?”.

Abbiamo due possibilità se Falcomatà non si dimetterà: o si insedia una Commissione Speciale per indagare sugli atti amministrativi, oppure la Commissione Controllo e Garanzia, che presiedo, interviene per controllare gli atti amministrativi. Se ci sono atti amministrativi che fanno parte di questa indagine, possiamo trattarli senza toccare l’indagine giudiziaria. Io dico che se c’è il rischio che arrivi la Commissione d’Accesso, siamo rovinati, avremo altri 18 mesi di commissariamento e la nostra città sarà definitivamente distrutta.”- ha concluso Massimo Ripepi.

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