Caridi, De Biasi, Minicuci, Neri e Cardia (Lega): “Falcomatà si dimetta”
“Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, siamo garantisti e lo siamo anche nei confronti del Sindaco Falcomatà, ma è chiaro che quanto sta avvenendo non può non avere ripercussioni sul piano politico.”. A dirlo in una nota i consiglieri comunali del gruppo della Lega Antonino Caridi, Giuseppe De Biasi, Nino Minicuci, Armando Neri e Mario Cardia
“La Città di Reggio Calabria va tutelata. Vorremmo si parlasse della bellezza che esprime, di progetti e di futuro, della generosità e operosità dei sui cittadini. Invece, da qualche giorno è balzata alla cronaca per vicende giudiziarie che l’hanno ferita e umiliata. Come l’inchiesta di questi giorni che, ancora una volta, desta preoccupazione e sconforto e colpisce al cuore il buon nome della Città.”.
E’ sul Consiglio comunale che i Consiglieri Comunali Caridi, De Biasi, Minicuci, Neri e Cardia non le mandano certo a dire al Sindaco Falcomatà: “Abbiamo profondo rispetto per il Falcomatà uomo, che ha tutto il diritto di difendersi nelle sedi opportune ove, siamo convinti, chiarirà la propria posizione. Al contempo, però, insieme al suo partito democratico, e’ arrivato il momento di staccare la spina. Abbiano un sussulto d’orgoglio, vadano a casa e restituiscano la parola agli elettori. Non possiamo più accettare che i reggini continuino ad assistere a questa agonia. L’ultima sceneggiata Falcomatiana è andata in onda in Consiglio comunale. Una Consiglio comunale straordinario avente ad oggetto il Ponte sullo Stretto. Noi siamo sostenitori di un’opera importante per lo sviluppo del nostro territorio. Un’opera fondamentale che, grazie all’operato del nostro Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, verrà realizzata. Tuttavia, buon senso e rispetto per i reggini avrebbero consigliato al Sindaco e alla maggioranza ben altro atteggiamento. Magari il Sindaco avrebbe potuto fornire una spiegazione a tante circostanze gravi emerse in queste ore, sempre dal punto di vista politico e per rispetto dei reggini. Perché sebbene non avremmo voluto certamente trasformare l’aula consiliare in un’aula di Tribunale, una qualche spiegazione ai cittadini è necessario fornirla. E invece, ha preferito, ancora una volta, andare avanti, facendo finta di niente. Facendo finta che nulla stia accadendo e sia accaduto, inscenando una commedia con accanto una pletora di assessori accondiscendenti e sorridenti per le inopportune esibizioni del proprio capo-beniamino e scambiando l’aula consiliare per un teatro. Noi, invece, siamo molto provati e preoccupati. Perché non è la prima volta che la Città si ritrova catapultata nell’oblio delle vicende giudiziarie. Tant’è che abbiamo deciso di non partecipare al Consiglio comunale, perché abbiamo ritenuto che quanto accaduto al Sindaco Falcomatà e ad altri esponenti del partito democratico che la nostra Città amministrano da anni, non possa registrare quale risposta la loro indifferenza. Una indifferenza terrificante e un tentativo di sviare l’attenzione di Istituzioni e cittadini, davanti a fatti di cronaca che, invece, avrebbero dovuto imporre riflessioni primarie e coraggiose da anteporre ad ogni altra cosa. Una vera e propria sceneggiata quella del Sindaco Falcomatà e del partito democratico che hanno cercato di attribuire ad altri i propri fallimenti. Come si fa a parlare di sviluppo del territorio, dopo anni ed anni di governo a trazione Falcomatà-Partito democratico, che hanno condotto la nostra Città all’ultimo posto di tutte le classifiche di vivibilità delle Città italiane. Di fronte alla propria totale incapacità amministrativa, come si fa a parlare di impedimenti allo sviluppo del territorio determinati da altri e addirittura dalla Lega. Come si fa a parlare di un piede straniero che preme sul cuore e che opprime lo sviluppo del territorio.”. E in conclusione: “Ci dispiace per il Sindaco, dopo i recenti fatti di cronaca, siamo sempre più convinti che questo territorio vada liberato dal malaffare, da chi cerca scorciatoie, dalla mafia, non certamente da chi fa politica in maniera democratica e cerca di rappresentare al meglio i cittadini o da chi ambisce al suo progresso economico e sociale. E se un piede esiste e preme sul cuore dello sviluppo di Reggio Calabria, questo piede è quello della delinquenza, ma non certamente quello di Alberto da Giussano. Oggi Reggio Calabria necessita di liberarsi dal cancro della mafia. Queste le parole che ci saremmo aspettati ieri in Consiglio comunale.”.