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Condera: inaugurato il Centro del Riuso dell’Associazione “Rom 1995”

Inaugurata nel bene confiscato, la nuova struttura del Centro del Riuso, nel quale gli oggetti donati dai cittadini verranno riutilizzati

di Sebastiano Plutino

Quello di ieri è stato un vera e propria giornata da ricordare per i soci della Rom1995.

E’ iniziata con l’inagurazione, la nuova vita del Centro del riuso, aperto al pubblico nella sede di Condera, allestita in un  bene confiscato alla criminalità e assegnato da quasi un trentennio alla cooperativa

A fare gli onori di casa con il sindaco Giuseppe Falcomatà, è il presidente dell’Associazione, Domenico Modafferi, che ha una lunga lista di ringraziamenti, dalle istituzioni al dipartimento AbitaLab dell’università Mediterranea. Le parole più affettuose però sono rivolte ai tanti amici del centro, donatori dei i primi arredi e materiali protagonisti dell’attività del centro, un laboratorio di recupero e riqualificazione con l’obiettivo di dare una seconda vita agli oggetti usati.

Tanti questi beni nel grande showroom allestito nel centro e che oggi si è potuto visitare: mobili antichi, scaffalature, quadri, lampade e qualche pezzo originale come una culla artigianale in legno. Esempio evidente di economia circolare, che passa dalla donazione dei cittadini e la possibilità di acquistare (o riacquistare) gli articoli rigenerati dopo il restyling a prezzi accessibili.

Centro del Riuso che si compone in hub per la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo anche creativo, funziona tramite i tre laboratori attrezzati di falegnameria e restauro, tappezzeria e recupero di apparecchi elettronici, in continuità con la mission di Rom1995.

A ricordarla è stato il Presidente Modafferi tornando ai tempi di quando si era addentrato nella comunità degradata del 208, tra sporcizia ed emarginazione, per fare doposcuola:

Il bene confiscato è assegnato in comodato d’uso dal compianto sindaco Italo Falcomatà e a Reggio rappresenta la prima esperienza. La cooperativa accettò la sfida con l’onore di reperire i finanziamenti per uno stabile di oltre 600 metri quadrati nel quale manca tutto, ma poco dopo la coop perde l’appalto, su scelta dell’amministrazione di allora.

Il centro di riuso apre i battenti succesivamente ai lavori che sembravano interminabili e con gli ostacoli e gli ulteriori rallentamenti delle vicende della ditta in amministrazione giudiziaria. Il sogno si chiamava ‘ricicleria’ e non si spegne. L’accelerazione finale è resa possibile grazie ai fondi europei Pon Metro 2014-20 stanziati dal Comune.

Centrale è stata la collaborazione sinergica tra dell’AbitaLab del dipartimento architettura e territorio dell’università Mediterranea, che ha partecipato al progetto per la consulenza tecnico-scientifica, come ha sottolineato con orgoglio la vicedirettrice Consuelo Nava

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